L'impressione di essere presi in giro è sempre più frequente. Passera parla della "crescita" che consisterebbe in investimenti in grandi opere pubbliche. Ma le grandi opere pubbliche non producono occupazione proporzionata alla quantità di risorse investite. Piccole opere pubbliche disseminate nel territorio produrrebbero una spinta occupazionale assai maggiore dalle grandi opere in cui i materiali sono una spesa assai più rilevante dei salari. Il programma crescita del governo Monti farà crescere soltanto gli affari di pochi appaltatori ricchi e ben piazzati nella troika politica e nel governo. L'Italia vivrà le grandi opere pubbliche negativamente come ha vissuto il Ponte sullo Stretto e la TAV.
Un programma di costruzione di case popolari da cedere ad anziani o giovani coppie o di costruzione o manutenzione delle scuole e di tutela del patrimonio culturale produrrebbro una quantità di occupati ed avrebbero una connotazione sociale importante, Ma un governo che professa la cattiveria sociale e l'asocialità dello Stato secondo la dottrina dei bocconiani può avviare programmi del genere?
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