venerdì 13 aprile 2012

Il coraggio di Rosy Mauro e la viltà della Lega e di Bossi

Pietro Ancona
Ha avuto molto coraggio Rosy Mauro a presentarsi alla Fossa dei Leoni per subirvi un rapidissimo processo sommario (senza la procedura che dovrebbe essere obbligatoria per tutti i partiti del giudizio dei Probi-Viri) ed esservi all'unanimità espulsa. La motivazione è ridicola nel suo autoritarismo: perchè non ha accettato l'invito di Bossi a dimettersi. Il rampollo di Bossi si è dimesso ed è bastato questo a risparmiarlo assieme alla promessa del padre di restituzione dei soldi presi illecitamente. . Infatti a Renzo Bossi non bastavano i 12 mila euro della regione. Aveva anche bisogno di continui prelievi dai fondi del Partito. La persona che la Lega avrebbe dovuto espellere è Umberto Bossi che non ha mai distinto la tasca della Lega dalla tasca personale e che da sempre ha dato vita ad un familismo spaventoso da quando ha fatto assumere due parenti se non ricordo male elettricisti od elettrauti nei ranghi della diplomazia europea. E' Bossi che dovrebbe essere espulso e quanti gli hanno tenuto bordone. Maroni, che ha preteso la testa della Mauro, da venti anni fa il garzone di bottega di Bossi e non è mai riuscito ad emanciparsi dal ruolo di collaboratore subalterno . Mi è sempre sembrato un mediocre ed un cattivo uomo pubblico. Non dimentico che è l'autore di campagne di odio contro gli immigrati, che ha proclamato la dottrina secondo la quale il governo deve essere cattivo, ha promosso le ronde ed ha fatto emanare due leggi sulla sicurezza che hanno riempito le carceri di poveri disgraziati rendendole invivibili.
Intanto si mostra in tutta la sua arroganza la protervia del trio Alfano,Bersani,Casini. Hanno preparato un ddl sul finanziamento dei partiti che non tocca l'enorme tesoro con il quale si arricchiscono i loro partiti e viene alla luce un altro stupefacente ammanco all'ex Margherita di circa 15 milioni di euro. Ma qui non succede niente. Non ci sono sei magistrature che indagano come per la Lega.
Non si può non pensare come all'origine della crisi della democrazia in Italia ci sia la prepotenza dei partiti che saccheggiano lo Stato. Partiti e giornali e radio che vivono di pubblici finanziamenti sono all'origine della corruzione e del malaffare per cui l'Italia è famosa nel mondo.

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