La strage di pensioni di invalidità che sta facendo l'INPS è una delle cose più odiose di questo regime! Non è vero che si trattava di falsi invalidi ma di una revisione che restringe l'invalidità allo stato quasi comatoso della pre-morte! Provo vergogna ed umiliazione per sindacati e partiti che stanno zitti e compiacenti alla terribile falcidia di diritti che vengono negati. Governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Come è nella regola aurea del liberismo insegnato da Bush e da Obama.
Pietro Ancona
sardies.org
invalidi, record a Sassari
17 febbraio 2011 11:39
Sassari - È la notizia del giorno, anzi, della settimana. Perché si continuerà a parlarne per parecchio. Non solo le tv ieri, ma anche i giornali oggi sottolineano l'anomalia tutta sarda. Su 100 pensioni di invalidità 53 sono false. A Roma si parla del 26 per cento di revoche, a Milano del 3, l'Umbria non scherza con il suo 47 per cento. E il dato è ancora più impressionante se si fa riferimento solo a Sassari (il territorio comprende la vecchia provincia statale): addirittura il 76 per cento, mentre a Cagliari è il 64 per cento. È davvero come dice il Corriere della Sera, che mercoledì ha pubblicato i dati forniti dallo stesso ente previdenziale? Va subito detto che i controlli sono stati fatti a campione. Quindi, in linea teorica, i falsi invalidi potrebbero anche essere di più. O invece di meno, perché la percentuale si riferisce a un campione ben determinato. L'Anmic sassarese, guidata da Pier Giuseppe Vacca, che è anche il presidente regionale, ha precisato su diretta richiesta dei media, che la procedura seguita dall'Inps per le verifiche ha portato a vere e proprie ingiustizie. Disabili convocati due o tre volte per i controlli oppure persone a cui l'avviso non è mai arrivato e che si sono visti revocare l'assegno di poco più di 200 euro, in tanti casi unico strumento di sopravivenza. La Nuova Sardegna di giovedì 17 febbraio dice che le pratiche definite sono 449 e di queste 342 revocate. Ma c'è un altro dato: su un migliaio di cause davanti al giudice il 95 per cento è stato vinto e l'Inps condannato a ripristinare l'assegno di invalidità ma anche a pagare le spese legali, circa mille euro, ovvero quattro mesi di assegno. E ancora: la medicina ormai fa miracoli e ci sono alcuni casi in cui l'handicap scende sotto la soglia del 74 per cento.
Per chiudere ecco un episodio che dice molto. L'assegno è stato revocato anche al vicepresidente del Coni Luca Pancalli, disabile costretto sulla sedia a rotelle: il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, gli ha chiesto scusa.
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