mercoledì 23 giugno 2010

Movida e Ostalghia

Movida ed Ostalghia

La reazione di Marchionne e della Confindustria alla pesante sconfitta subita a Pomigliano è di stampo fascista. Marchionne dopo aver fatto sapere di essere "irritato" e di considerare l'ipotesi di ritirare l'investimento, di fare la Panda in Polonia ed anche di voler costituire quella che si chiama "newco", cioè di cambiare nome allo stabilimento "giovan battista Vico" per potere azzerare tutto ed assumere soltanto chi è disposto a tutto pur di portare a casa un pezzo di pane, ha fatto sapere che collaborerà con i sindacati che sono d'accordo con la Fiat e soltanto con loro. La Fiom (dei cobas non se ne parla nemmeno) viene esclusa da ogni possibile contatto e trattativa.
In effetti Marchionne ha motivo di essere deluso del referendum che ha voluto ad ogni costo sperando in un plebiscito che umiliasse la Fiom. "Prendere o lasciare" aveva detto. "Se non approvate il piano A, ho pronto il piano B." Insomma se non accetterete la mia proposta chiudo Pomigliano così come sto chiudendo Termini Imerese. Chi è andato a votare sapeva che la bocciatura del decreto Marchionne avrebbe comportato non una apertura del confronto ed un accordo diverso ma il licenziamento. Eppure il quaranta per cento ha detto no ed il sessanta per cento ha detto si soltanto perchè stretto per la gola e minacciato. La depressione sociale di Napoli e della Campania è stata usata per terrorizzare i votanti. Chi ha votato sapeva di non avere alternativa di un lavoro diverso. Il lavoro non c'è e quello che c'è ha il colore nero.
E' quindi eccezionale il valore ed il significato del voto espresso. Un valore inestimabile di resistenza democratica ad un progetto di schiavizzazione appoggiato dalle Confederazioni Sindacali, dalla Confindustria, dal Governo, dal PD, dalle istituzioni locali ed osteggiato soltanto dalla Fiom e dai Cobas, dalla sinistra comunista e dallo idv. Gli interventi a sostegno del progetto Marchionne sono stati numerosi, insistenti, martellanti. Sacconi, Tremonti, D'Alema, Bersani, i grossi papaveri della Confindustria, si sono esibiti più volte senza mai farsi carico di una sola delle tante giuste ragioni di opposizione della Fiom. Il sessanta per cento dei si al piano Marchionne è stato raccolto sotto ricatto
e quindi non ha lo stesso peso del quaranta per cento di no. Ha voglia di dire Bonanni che due terzi sono di più di un terzo. Il terzo ha votato anche per i due terzi nel senso che ha avuto coraggio per tutti. Non credo che nessuna persona civile, in condizioni di libertà, accetterebbe otto ore di lavoro a digiuno e con un controllo WMC che lo riduce a mero macchinario vivente.
Quanti già cantavano vittoria e pregustavano l'esportazione del modello Modigliano a tutto il mercato del lavoro italiano ieri hanno masticato amaro e hanno dato stura all'odio profondo verso la Fiom e quanti si oppongono all'idea di fare dell'Italia la Cina d'Europa.
Ieri pomeriggio Radio 24 della Confindustria ha fatto una astiosa analisi del voto. Ha scoperto che
mentre hanno votato si gli operai anziani provenienti dall'Alfa i giovani hanno votato no perchè culturalmente meno consapevoli delle loro responsabilità e sopratutto perchè non hanno inteso rinunziare alla movida, al sabato notte di divertimento. Radio 24 era scandalizzata di aver fatto questa scoperta e si è lasciata andare a sociologismi d'accatto sulle nuove generazioni come se non fosse un diritto dei giovani operai avere un poco di ricreazione a fine settimana magari contentandosi di una povera pizza ed una birra non potendo disporre come Briatore del panfilo e della discuteca di lusso in luoghi riservati alla grassa e corrotta borghesia gaudente italiana.
Che peccato questi ragazzi che non vogliono cedere tutta la loro vita alla fabbrica del signor Marchionne e che continuano a credere di aver diritto ad una notte di svago piuttosto che passarla alla catena di montaggio con il cronometrista che ti controlla!
E' iniziato l'assedio della Fiom che dovrà cedere ad ogni costo. Deve consentire quella che Sacconi chiama la svolta storica del mercato del lavoro italiano. L'assedio è terribile perchè la situazione italiana è anomala. Le forze politiche presenti in Parlamento sono quasi tutte con la Confindustria. La Fiom dovrà fare i conti con una CGIL che vuole accordarsi come a suo tempo si accordò per l'Alitalia. Mentre Marchionne chiude la Fiom in un lazzaretto si lavora intensamente dietro le quinte
per estorcere il consenso mancante o sostiturlo con un surrogato che coinvolga la CGIL e magari la minoranza della Fiom. Si arriva a tacciare di antipatriottismo i dissidenti. Il potere vuole che tutte le forze "istituzionali" note collaborino alla soluzione Marchionne. Non gli importa molto se Ferrero o Di Liberto o i Cobas si oppongono. Vuole che tutto il mondo delle istituzioni politiche e sindacali sia dalla sua parte perchè non è in grado di reggere ad una opposizione che si saldi con il terribile disagio e la crescente collera che dilagano nella società.
Ieri sera, rai-storia ha trasmesso un reportage dedicato alla nostalgia dei tedeschi dell'est per quello che ricordano come il loro paradiso perduto: la RDT. Unisco a questo scritto il reportage perchè vale la pena vedere in un documento della televisione italiana che cosa è stato il comunismo nei paesi dell'est. Qualche tempo fa hanno trasmesso un ampio documentario sulla vita in fabbrica nell'URSS
una fabbrica a misura d'uomo in cui i lavoratori venivano rispettati nella loro dignità e nei loro bisogni. Hanno mostrato come ogni luogo di lavoro era dotato di locali destinati alla ristorazione fisica e psichica dei lavoratori. Nel reportage di ieri, dopo aver ricordato le certezze che il comunismo dava alla gente cha dalla culla alla tomba godeva di eccellenti servizi di welfare confrontandole alle angosce
della società liberista ha messo l'accento sul rimpianto più grande del passato "regime": la solidarietà e la coesione umana dovuta alla mancanza di grandi differenze salariali tra le persone. Non c'era quasi differenza tra il dirigente e l'operaio ed il denaro non aveva molto valore.
Mi è venuto da pensare all'operaio che guadagna quindicimila euro l'anno a fronte dei cinque milioni di euro di Marchionne. Perchè Marchionne deve guadagnare quanto trecento o quattrocento suoi dipendenti? Una società che mercifica le persone e le seleziona per redditi non ha alcuna giustificazione naturale. Il nuovo medioevo sociale governato da un Olimpo di alcune migliaia di persone che da sole si impossessano della maggioranza delle risorse è ingiusta, contraria alla ragione,
specialmente quanto la maggioranza delle persone, indipendentemente dai meriti di ognuno, viene affamata e privata della speranza di un futuro.
La borghesia italiana farà di tutto per sconfiggere la resistenza della classe operaia a Pomigliano ed in Italia. Forzerà la situazione per piegarla ai suoi interessi. A sentire l'intervista di Epifani di oggi anche la CGIL parteciperà alla forzatura. Lo sciopero di domani della Cgil ignora la questione esplosa a Pomigliano e sarà soltanto un supporto molto ben misurato e blando alla blanda e misurata "opposizione" PD alla manovra.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?dirprog=Focus economia
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=438
http://news.google.it/news/search?aq=0&pz=1&cf=all&ned=it&hl=it&q=pomigliano

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