lunedì 7 giugno 2010

Ferrero ed il Risorgimento

Caro Ferrero,
credo che la sinistra sbagli a lasciare ai neo-borbonici ed ai separatisti del Sud
l'esclusiva della denunzia di fatti del Risorgimento italiano che ancora richiedono una piena illuminaqzione e affermazioni di verità-
Mi riferisco al bombardamento di Palermo per reprimere la rivolta del sette e mezzo da parte del generale Cadorna, agli ex soldati borbonici squagliati vivi nel Forte di Fenestrelle (Torino), allo sterminio di Pontelandolfo ed a tanti altri episodi di ferocia colonialista delle truppe piemontesi nell'occupazione del sud italia.
Dovrebbe anche essere recuperata una radice della questione meridionale legata alla depredazione di tutti i beni del regno delle Due Sicilie.
Difendere il Risorgimento e l'unità nazionale nascondendo queste ferite che continuano a sanguinare nella realtà del Mezzogiorno è sbagliato.
Bisognerebbe occuparsene come del resto fece Gramsci in carcere.
Saluti fraterni
Pietro Ancona

1 commento:

Anonimo ha detto...

Antonio Gramsci dice che «Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i con­tadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti».
(da "Il mito dell'Unità" di Renato Camarda - sul mensile siciliano "L'Isola possibile" - col settimanale LeftAvvenimenti n. 22)