venerdì 16 ottobre 2009

suicidi e contratti

Ieri la giornata è stata scandita da due brutte notizie per i lavoratori: il venticenquesimo suicidio di un dipendente della telecom francese e la firma separata del contratto dei metalmeccanici italiani con l'umiliante esclusione della Fiom CGIL rappresentante della stragrande maggioranza dei lavoratori. Sostanzialmente le due notizie sono due facce di una stessa realtà: la perdita di valore e di identità sociale che il lavoro conferisce alla attività umana,la scomparsa della lotta di classe che, con il conflitto sociale, era l'unica in grado di dare prospettiva e significato al lavoro. Nella Telecom francese si è messo in moto un meccanismo azionato da "tagliatori di teste" ( non solo in senso figurato come voleva essere la macabra locuzione) che ha fatto sentire del tutto superflua la vita di venticinque persone; per il contratto dei metalmeccanici si è messo in moto il meccanismo vincente
della linea Sacconi che persegue da anni l'isolamento e la sconfitta della CGIL e, per essa, del suo Sindacato simbolicamente ed umanamente più rappresentativo: la Fiom!.
Il contratto firmato concede qualche monetina di rame ai lavoratori e soltanto alla fine del triennio. Subito non dà niente. Viene stipulato con un anticipo notevole sulla sua scadenza essendo stato firmato il venti gennaio del 2008 e non si era mai dato il caso di un rinnovo ad un anno e mezzo di vigenza! L'anticipo è stato fortemente voluto dal Governo dalla CIsl e dalla UIL per adeguarlo alle norme dell'accordo separato sul contratto nazionale a cominciare dall'avvio della triennalizzazione.
In sostanza di tratta di una riforma profonda, di un riposizionamento del contratto nazionale nella nuova strategia voluta dal padronato e dai sindacati ascari, che punta essenzialmente ad una forte riduzione dei diritti dei lavoratori mentre si allargano e si incrementano gli interessi comuni delle asso
ciazioni stipulanti già presenti con il Fondo Cometa. E' stato istitutuito un fondo per il sostegno del reddito. Vedremo di che si tratta.
La Fiom è stata sconfitta ed umiliata e non è casuale il fatto che i suoi dirigenti parlino di ricorso alla autorità giudiziaria per fare valere le ragioni che dovrebbero essere chiare a tutti dalla federmeccanica al governo. Quando un gruppo dirigente ricorre alla magistratura piuttosto che alla lotta è perchè ritiene di non avere più alcuna possibilità di capovolgere o almeno cambiare parzialmente la situazione. Questo gruppo dirigente farebbe bene a dimettersi. Il padronato ha colpito giusto ed i suoi numerosi sensori lo hanno avvertito della realtà della situazione. Una situazione nella quale la CGIL non andrà molto oltre una mera quasi notarile critica con rammarico, il pd (che è il partito al quale sono iscritti la stragrande maggioranza dei dirigenti della CGIL) non dice una parola e magari continuerà a sostenere la necessità della unità della CGIL con Cisl ed UIL naturalmente alle condizioni che queste dettano d'accordo con Governo e padronato.


http://www.rassegna.it/articoli/2009/10/15/53318/metalmeccanici-accordo-separato-senza-la-fiom

2 commenti:

Riccardo Di Palma ha detto...

Complimenti Pietro per l'analisi.
La scissione Fiom dalla CGIL la vedo improbabile. Certo che c'è da augurarsela, per il bene di tutti.

Anonimo ha detto...

Perche non:)