lunedì 12 ottobre 2009

la democrazia è sfatta

E' famoso l'aforisma di Wiston Churchill sulla democrazia. "È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.»
Ed in effetti, non si può preferire una forma di governo diversa da quella che assegna alla volontà popolare la sovranità del potere che, secondo una tripartizione già scomparsa in alcune democrazie, è esecutivo, legislativo e giudiziario. Possiamo dichiararci soddisfatti della democrazia italiana? Essa è davvero espressiva e rappresentativa del popolo? Io credo proprio di no.Penso che la democrazia italiana è davvero malata se ha dato luogo a fenomeni come il berlusconismo e se ci appare ogni giorno di più come un vuoto involucro. La democrazia italiana è degenerata in oligarchia autoreferenziale che si autoproduce dentro i meccanismi della partitocrazia. Nessuno dei mille tra deputati e senatori è stato scelto dal popolo-elettore. Quando questi ha il potere di scegliere le sue possibilità sono limitate da liste formate dai partiti il cui potere è incontrollato. Leggi elettorali sempre più premianti di seggi parlamentari a vantaggio dei partiti che riescono vincitori hanno ridotto la Camera dei Deputati ed il Senato in organismi inutili e costosissimi. La legislazione avviene per decretazione d'urgenza e , quando le Camera hanno la possibilità di discutere, di entrare nel merito,
i limiti imposti al dibattito sono pesantissimi e, in caso di un qualche pericolo o soltanto per fare in fretta si ricorre al voto di fiducia.
Inoltre, è diventato normale ricorrere a leggi omnibus, composte da centinaia di articoli che si occupano delle cose e delle materie più disparate. Soltanto ricerche certosine permettono di trovare dentro molte di queste leggi provvedimenti di materie delicate che richiedevano trattazioni ad hoc. Mi riferisco alle tante norme che riformano in profondità ed in senso autoritario il diritto del lavoro infilate
in leggi finanziarie o altro.
Il sistema democratico centrale è stato imitato ed applicato nelle Regioni dove vige la norma assurda
che lega l'assemblea regionale al presidente o governatore del governo regionale. Un organismo legislativo che decade se cade il capo dell'esecutivo!! Dal momento che lo status di consigliere regionale è tra i più privilegiati (stipendi di centinaia di migliaia di euro l'anno ed altre prebende) è chiaro che il solo istinto si sopravvivenza degli eletti basta a proteggere il Presidente della Regione da ogni possibile incidente di percorso, tranne quelli provocati dalla Magistratura o da altro.
Il sistema democratico italiano è uno dei più costosi del mondo, forse il più costoso. Ha creato una classe, un ceto politico che è cementato dalla comunanza di interessi e privilegi enormi e che si è creato sostegni di comodo nel finanziamento della stampa e delle televisioni. Si spendono sei o sette miliardi di euro l'anno per finanziare giornali e radiotv.I sotterfugi per finanziare sono tantissimi......
Il sistema democratico italiano non è riformabile dal momento che nessuno di coloro che lo controllano ha voglia di riformarlo. Possiamo prevedere un suo peggioramento attraverso il federalismo che appesantirà la fiscalità pubblica per garantire fasti alle corti regionali. Potrebbe guarire dai suoi mali se il servizio politico diventasse senza oneri per lo Stato. Deputati Senatori ed altri dovrebbero esercitare gratuitamente i loro mandati. Ma questo non succederà mai e chi scrive queste cose viene additato come populista e demagogo.
Pietro Ancona

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