sabato 10 ottobre 2009

se non ci fosse la Corte

Se non ci fosse la Corte
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Facciamo l'ipotesi che la Corte Costituzionale non esista. Non c'è un organismo di garanzia della corrispondenza delle leggi alla Carta Costituzionale ed il bilanciamento dei poteri è assicurato soltanto
dalla esistenza della Presidenza della Repubblica. Ebbene: noi oggi ci troveremmo con il lodo Alfano approvato e vigente così come ci troviamo con lo scudo fiscale, con le leggi sulla sicurezza e le tante altre leggi-porcheria approvate da una maggioranza irrispettosa della Costituzione dalla quale si sente solo infastidita.
Il lodo Alfano era stato promulgato ed era diventato legge della Repubblica. Napolitano non l'aveva rimandato alle Camera così come non aveva bocciato la legge che aumenta di un terzo le pene inflitte ad un immigrato irregolare e consente discriminazioni contro gli extracomunitari . Ha anche approvato la norma che istituisce lo schedario dei senza casa a cura della polizia e del Ministero dell'Interno. Una norma che punisce la povertà e la criminalizza.
Ma la reazione di Berlusconi è stata violenta ed eversiva non soltanto contro la Corte ma anche contro Napolitano. Gli attacchi forsennati hanno per base la fede o i trascorsi politici di Napolitano e dei membri della Corte Costituzionale quasi fossero infamanti, veri e propri reati, certificati di inattendibilità, di faziosità....La Corte è nominata per un terzo dal Presidente della repubblica, per un terzo dal Parlamento e per un terzo dalle magistrature. E' sempre stata un organismo super partes dal momento che che anche i suoi giudici eletti dal Parlamento debbono ricevere un gran numero di voti dai deputati e senatori riuniti in seduta comune. E' la prima volta che viene attaccata in modo tanto plateale e violento nei suoi sessanta anni di vita. La Corte non può essere accusata di faziosità dal momento che la sua funzione è quella di constatare se le leggi sono armoniose o no con la Costituzione. Naturalmente chi non accetta la Costituzione e la vorrebbe stravolgere non accetta e considera di parte l'operato della Corte. In effetti Berlusconi ed il suo governo sono insofferenti dei limiti che la Costituzione impone e vorrebbero disfarsene al più presto o renderla inoffensiva. Questo è noto.
Sono convinto che gli attacchi forsennati di Berlusconi contro Napolitano abbiamo lo scopo di accendere dei crediti a vantaggio di futuri imminenti disegni eversivi di "riforma" della giustizia e non sappiamo di che altro. Insomma, per placare la sua ira bisognerà che Napolitano approvi le porcherie che la maggioranza di destra imporrà al Parlamento.
Credo che Napolitano non debba piegarsi alle pretese padronali sullo Stato di Berlusconi, oggi spalleggiato anche dalla sua famiglia che si permette di intervenire pesantemente nel dibattito politico e con giudizi sprezzanti. E' stato un errore promulgare finora gli obbrobri delle leggi berlusconiane. Sarà un errore ancora più grande continuare ad allineare la Presidenza
ad un governo che accampa un sostegno nel Paese che non ha dal momento che i suoi parlamentari sono frutto di marchingegni elettorali truffaldini In effetti
c'è un sostanziale equilibrio elettorale tra il centro-destra ed i suoi oppositori e quindi, una plebiscitaria volontà popolare di appoggio a Berlusconi non esiste. E se ci fosse, la volontà popolare non può travolgere l'assetto costituzionale dello Stato se non attraverso modalità ben definite e concordate. La democrazia è prima di tutto tutela delle minoranze che non possono essere schiacciate
ma debbono trovare riparo nelle leggi erga omnes.
Credo che Napolitano avrebbe dovuto difendere la Corte Costituzionale dagli attacchi del Governo e della sua maggioranza. Inoltre non dovrebbe lasciare sperare Berlusconi in sue future possibili arrendevolezze per risarcirlo del privilegio perduto.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

http://www.cortecostituzionale.net/istituzione/lacorte/cosaelacorte/pag_05.asp
http://cronologia.leonardo.it/storia/tabello/tabe1593.htm

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