giovedì 1 ottobre 2009

LA NOMINA DI BIANCA BERLINGUER E LA MANIFESTAZIONE DEL TRE OTTOBRE

LA NOMINA DI BIANCA BERLINGUER E LA MANIFESTAZIONE DEL TRE OTTOBRE
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Non c'è dubbio che la destra è stata sempre e forse sarà sempre più abile della sinistra. Due giorni prima della manifestazione per la libertà di stampa indetta per sabato prossimo per protestare contro lo strangolamento reale degli spazi di autonomia ancora presenti nella comunicazione conclude gli accordi per la nomina del nuovo direttore di TG3 promuovendo Bianca Berlinguer. Seguo da sempre Bianca Berlinguer e ne apprezzo le doti professionali, la tenacia, l'onesta, la competenza, ma certamente nella RaiTV superlottizzata non sono queste doti che ne hanno fatto il direttore di Rai Tre quanto la forza politica che aveva ed ha alle spalle e che da sempre ha una sua nicchia appunto nella terza rete della televisione italiana. Questa nomina segue tutte quante le altre che si sono già fatte e che sono state accaparrate dal centro-destra in una pratica ipercollaudata di spartizioni non se con quale manuale ma certamente qualcosa che assomiglia molto al Cencelli.
Conosco la Rai Sicilia dai tempi in cui era in Via Cerda e ho visto la formazione del suo gruppo redazionale. Potrei dire per ognuno di loro quale partito e quale corrente politica aveva dietro. Non conosco il caso di un solo giornalista che sia stato assunto per i suoi propri meriti, per il suo ingegno, per le sue capacità.
Non so quanti siano oggi i dipendenti della Rai Sicilia e quanti dipendenti abbia la RaiTV nazionale.Ma certamente è assai difficile trovarne uno solo che sia stato assunto fuori dalla lottizzazione spartitoria dei partiti. In quanto alle carriere queste si costruiscono spostandosi da un punto all'altro del Partito di riferimento, da un personaggio all'altro, da questa a quella corrente di pensiero. Ci sono grandi maestri voltagabbana e grandissimi cacciatori di poltrone dal fiuto formidabile.
I partiti della sinistra italiana, i partiti oggi all'opposizione nel Palazzo e fuori, non hanno mai messo in discussione la regola della spartizione, non hanno mai proposto un sistema diverso capace di premiare l'autonomia di pensiero. Le organizzazioni professionali e sindacali dei giornalisti, la stessa associazione articolo 21 non credo che abbiamo mai fatto una vera battaglia per l'autonomia delle redazioni raitv. Sono del tutto corresponsabile dello stato di cose che sarà contestato sabato.
Il tutto costa qualcosa come cinque miliardi di euro l'anno. Non credo che esista al mondo una categoria di dipendenti della radiotv pubblica cosi ben pagata come del resto non esistono oligarchie politiche al mondo stipendiate come quella italiana!
In queste condizioni, la manifestazione del tre ottobre prossimo non ha le carte in regole per proporre
una informazione autonoma e di vero pubblico servizio. Lo stesso discorso vale per quasi tutta la carta stampata foraggiata generosissimamente dallo Stato. Può la gente di questo mondo foraggiato dal Regime proporre qualcosa di credibile contro il Regime e l'affossamento della libertà di stampa?
Ne dubito molto.

Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good