lunedì 22 giugno 2009

la visita di Netanjahu in Italia

La visita di Netanjahu in Italia
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Oggi il Primo Ministro del governo di destra e razzista d'Israele sarà in Italia per la sua campagna di intossicazione dell'opinione pubblica occidentale contro i "terroristi" di hamas prigionieri nella striscia di Gaza alla quale è rigorosamente impedito di accedere, di far giungere aiuti, di curare i malati ed i feriti. La ricostruzione di Gaza è resa impossibile da Israele che impedisce a chiunque di avvicinarsi e costringe i palestinesi a scavare gallerie sotterranee come fossero talpe per far giungere con molto pericolo un pò di cibo e qualche medicina.
Nessuno chiederà conto a Netanyahu dei cinquecento bambini e dei millesettecento civili uccisi durante trenta giorni di spaventosi bombardamenti eseguiti da un possente esercito armato di armi sofisticatissime
che hanno terrorizzato Gaza per un mese. Quanti in questi giorni si sono stracciate le vesti per la libertà e la democrazia conculcate dal regime iraniano non apriranno bocca e magari giustificheranno le atrocità naziste
del Governo di israele ed al massimo faranno i cerchiobottisti diranno che la colpa è di entrambi le parti, del lupo e dell'agnello che gli sporca l'acqua.
Netanyahu chiederà all'Italia di isolare ancora di più l'Iran e di impedire che i suoi programmi nucleari vengano bloccati. Israele deve essere la sola a possedere in Medio Oriente un arsenale di oltre mille bombe nucleari. Una nazione grande costantemente minacciata dall'imperialismo non deve attrezzarsi per la difesa dei suoi settanta milioni di cittadini e deve essere aperta alle incursioni ed alle violenze del suo bellicoso vicino ebreo. Vicino che ha aggredito ripetutamente il Libano riducendolo in un cumulo di macerie inquinate.
I massimi dirigenti della Repubblica da Napolitano a Fini a Berlusconi saranno assai aperti e sensibili alle richieste di Israele e non chiederenno neppure di bloccare gli insediamenti dei coloni in Gisgiordania che costituiscono la prova di come la logica colonialistica ed annessoria di Israele non rispetta neppure atteggiamenti collaborazionistici e subalterni come quelli del "moderato" Abu Mazen.
Chiederà Napolitano la liberazione dei tredicimila prigionieri palestinesi rinchiusi nelle carceri di Israele?
Chiederà conto e ragione dei delitti contro i diritti umani e civili che ogni giorno vengono perpetrati contro una popolazione inerme ed in preda al terrore da soldati che si vantano dei loro crimini vantandosene con magliette decorate da scritte ingiuriose verso le madri ed i bambini palestinesi?
Scorreranno fiumi di retorica sulla sacralità dello Stato di Israele frutto dell'Olocausto (ma lo stesso Netaniahu ha cercato altrove la legittimazione del suo Stato facendolo risalire ad un presenza di 3500 anni fa) e sulla necessità di difenderlo dai "cattivi" come Ahmaninjed che vorrebbero distruggerlo. Si parlerà del processo di pace che, dal momento che dura da cinquanta anni, può durare per altri cinquanta ed intanto i palestinesi possono crepare nelle carceri di Tel Aviv e di Gerusalemme oppure di fame e di sete nella striscia di Gaza o ammazzati come bestie dai coloni che li considerano "bipedi parlanti".
La pax dell'Occidente non prevede il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

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