martedì 4 dicembre 2012
L'elettorato benestante del PD
Il Pd M5S e gli altri
Il Pd ha un elettorato di benestanti. Persone del ceto medio che nella crisi sono tra i "salvati" che conservano grande parte o tutta la condizione di sicurezza sociale e di benessere che avevano prima della crisi. Persone per le quali non sarà un grosso problema pagare l'IMU e che sono indifferenti a questioni come l'art.18, il contratto di lavoro denegato, la legge Biagi. Magari la legge Biagi viene applicata negli studi di molti professionisti che votano PD. In genere hanno risparmi in titoli di stato e quindi sono interessati moltissimo alle politiche di austerità che applica il governo Monti. L'austerità non li tocca che molto marginalmente e siccome scarica il costo della crisi sui poveri, sulla classe operaia, sui cassintegrati, su gran parte della popolazione meridionale a loro non dispiace.
Questo ceto medio e medio-alto di benestanti di orientamento liberal "democratico"
nel vecchio Ulivo era ancora alleato con la classe operaia ed i ceti poveri. Ora non più. La parte che si richiama a Renzi rappresenta financo imprenditori e finanzieri. Infatti il programma di Renzi è molto più duro verso i poveri.
Bersani che con accortezza di vecchio marpione del PCI guida questo elettorato propone un capitalismo compassionevole non molto diverso di quello dei conservatori inglesi. Attraverso la CGIL tiene la classe operaia in ostaggio del ceto medio che rappresenta
Il Movimento Cinque Stelle è alternativo da sinistra e purtroppo a volte anche da destra (questione emigrazione) al PD. In genere è composto di persone per le quali la crisi è molto gravosa. Persone che esprimono un netto rifiuto dell'oligarchismo e che non si riconoscono nel PD. Il movimento è sotto assedio. La griffe dell'assedio è la mancanza di democrazia interna che viene martellata sulla testa di Grillo dappertutto nei massmedia ed anche in rete. Il metodo è quello che usano gli americani quando debbono distruggere una nazione: non c'è democrazia.. Non so se Grillo ed i suoi usciranno indenni da questo bombardamento.
Intanto l'ameba PD ha fatto fuori due dei tre firmatari del referendum per l'art.18 e l'art.8. Di Pietro dopo il servizio di Report è stato ridotto all'1,50 per cento dal 7 per cento che aveva e SEL è stato inghiottito dalla enorme bocca di balena delle primarie. Resta soltanto la Federazione di Sinistra che tuttavia si sta disgregando. Di Liberto aspetta un fischio di Bersani ed il PRC non trova la scintilla che lo accenda e lo metta in cammino.
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