sabato 22 dicembre 2012
Arancione e comunismo
Arancione e comunismo!
La sinistra italiana non può ridursi alla modesta dimensione della lista arancione. Per quanto sia disastrata e ridotta al lumicino elettorale essa rappresenta sempre l'alternativa al liberismo ed ai suoi numerosi partiti che oramai superano il novanta per cento del parlamento. La sinistra socialcomunista è stata il cinquanta per cento dell'Italia e una meravigliosa civiltà culturale e non può ridursi alla modesta e mediocre espressione arancione. La lista arancione ha un appeal rivolto a limitate ed illuminate zone della borghesia costituite da magistrati come Ingroia ad attivisti come "libera", a grandi umanitari come Gino Strada. Il programma esclude di fatto la classe operaia ed accetta i pesantissimi vincoli che l'Europa ha posto come il fiscal compact. Non chiede l'abrogazione della legge trenta e la riforma delle pensioni. Non pone la questione fiscale che è diventata enorme questione di classe dal momento che viene usata dallo Stato della Destra per opprimere le famiglie dei lavoratori.
Per questo chiedo che si presenti una lista comunista con tanto di falce e martello con un programma ben preciso rivolto alla difesa della classe operaia. Non bisogna presentare liste per il governo. La "cultura di governo" in un partito di lavoratori è una cultura sbagliata perdente e controproducente perchè parte dalla mediazione ed accetta come ineluttabile l'input europeo ed atlantista.
Deve essere una lista ribelle e che abbia la responsabilità della ribellione. Non è un dogma divino come la Massoneria vorrebbe farci intendere quanto promana dalla Europa. La perdita di sovranità dell'Italia non deve essere data per scontata. L'Italia ha bisogno di comunismo!
Pietro Ancona
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