lunedì 31 dicembre 2012
La società civile ed il partito liquido ( dibattito sulla lista ingroia)
Sono rispettoso, rispettosissimo della cosidetta società civile che ha spesso movimentato la morta gora della politica italiana con movimenti a volte anche di dissacrazione che vanno dai girotondi al popolo viola agli autoconvocati di tutte le colorazioni alle agende rosse di Salvatore Borsellino che continuo ad ammirare Questa mia ammirazione per la società civile non mi esime dalla constatazione che ha abbandonato il fronte della lotta per la pace e questo enorme vuoto che si è spalancato sulla questione della guerra e della pace mi lascia sgomento. Perchè da quasi dieci anni non ci sono più manifestazioni per la pace? La risposta che mi sono data è per due motivi: per la occidentalizzazione della cultura della sinistra europea che oramai non è più alternativa all'imperialismo ed al colonialismo e per la sconfitta dei movimenti pacifisti della galassia cattolica che sono oggi soccombenti rispetto Comunione e Liberazione, Opus Dei e la Conmunità di Santo Egidio tutte organizzazioni integriste e fondamentaliste adiacenti al pensiero liberista ed ai suoi interessi anche i più sporchi.
Per tornare alla società civile trovo proteste di un gruppo torinese capeggiato da persona che io stimo moltissimo il professore Marco Revelli che non condivide la candidatura dei quattro segretari dei partiti (pdci, rc, verdi e idv) nella lista Ingroia e pretende che questi, come aveva chiesto Ingroia, facciamo un passo indietro a vantaggio della società civile.
Trovo la proposta irricevibile e da mandare al mittente dal momento che non credo che i quattro partiti che sono l'ossatura della lista Ingroia siano impresentabili. Hanno fatto le battaglie per la democrazia e la libertà di questo paese. Non ho nulla da rimproverare a quanto IDV ha fatto in Parlamento contro il governo Monti. Se si propone ai quattro partiti un rinnovamento che li porti ad essere diversamente rappresentati questo è un discorso lecito ed accettabile. Ma non si può chiedere sic ed simpliciter fate un passo indietro. Il passo dalla società civile al movimento liquido al partito liquido è molto breve. La società civile di per se stessa non è espressiva di un movimento che ha una base storica, ideologia, cultura e che non vive e muore in una sola tornata elettorale. La sinistra comunista con tutti i suoi acciacchi continuerà a vivere dopo le elezioni anche se soccomberà. Invitare i quattro partiti della opposizione al montismo al berlusconismo e spero al bersanismo a fare un passo indietro e scomparire equivale ad azzerare l'idea stessa del partito. E' una idea novecentesca che ha fatto il suo tempo? Stiamo attenti: il movimento operaio non ha le risorse della destra che vive controllando i mezzi di produzione e lo Stato. Il socialismo ha bisogno di strutture solide. L'idea della politica liquida e del movimento liquido non va bene per niente anche perchè non esiste criterio di responsabilità per ciò che non ha limiti e che esiste o cessa di esistere modellandosi alla realtà esistente. Il socialismo deve cambiare la realtà non adattarsi ad essa. La collaborazione tra esponenti della società civile e partiti della sinistra non deve comportare la sparizione di questi e la loro retrocessione a meri portatori d'acqua.
Sono stati assai responsabili anche troppo i partiti ad accettare la primazia della società civile ed accettare un simbolo elettorale che porta anche un nome, cosa questa estranea alla cultura della sinistra. Ma ora non si deve esagerare nelle richieste. Dobbiamo sentirci tutti solidali in una battaglia elettorale difficilissima in cui l'apporto dei segretari sarà utile tanto quanto quello di Ingroia.
Zigmunt Bauman
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