mercoledì 19 dicembre 2012
astensionismo e partecipazione
Astensionismo e partecipazione
Sono stati accusato da alcuni sacerdoti della democrazia di professare l'astensionismo e quindi di fare opera dannosa innanzitutto a me stesso come cittadino e poi a quanti induco a seguire il mio esempio.
Io non sono un astensionista ma un partecipazionista. Tutta la vita ho partecipato. Ho votato in tutte le elezioni che hanno scandito la vita della Repubblica. Per la prima volta nella mia vita non ho votato alle elezioni regionali di quest'anno ed il mio comportamento è stato condiviso dal 53 per cento dei siciliani. Quindi aveva ed ha qualche fondamento. Quale era il fondamento? Il fondamento era che la esistenza della regione è stata dannosa nei sessantacinque anni di autonomia siciliana. La regione pesa sul groppone di cinque milioni di siciliani per favorirne e privilegiare una minoranza di non più di centomila persone. E' un castello separato dal popolo da tanti fossati. Consuma ricchezze incalcolabili a vantaggio soltanto delle sue cortigianerie. Ho ritenuto irrecuperabile la Regione perchè la casta oligarchica è tutta concorde nel gestire i suoi privilegi. La Regione Sicilia e le altre regioni d'Italia hanno portato il Paese alla catastrofe. Perchè avrei dovuto andare a votare? Sono convinto che i grillini che sono stati eletti da quella parte dell'elettorato che ha optato per il voto prima o poi finiranno con l'essere come tutti gli altri. E' difficile capire la vita della gente comune o continuare a capirla quando si è nei saloni del palazzo dei
Vicerè-
In quanto alle prossime elezioni politiche ho detto che avrei votato comunista se ci fosse stata una lista con falce e martello. Avrei votato molto di malavoglia perchè non condivido la chiusura unterground dei partitini comunisti esistenti. Questi partitini in genere sono controllati da una nomenclatura che non vuole assolutamente aprirsi nè verso gli altri comunisti nè verso il popolo.
Ho condiviso le battaglie di Ingroia ed avrei appoggiato volentieri la lista arancione se avesse avuto un programma non equivoco specialmente su art.18, legge biagi e fisco, cosa che non ha. Quando leggo che Di Liberto sbava per avere un "confonto" con il PD sente odore di bruciaticcio. Debbo forse portare acqua al mulino di Bersani attraverso di Liberto, Ferrero e lo stesso Ingroia? Mi rifiuto di farlo!
Come fa un partecipazionista a partecipare al grande rito democratico delle elezioni se la situazione è questa? Me lo dite voi per chi vale la pena di andare a votare?
Tutto questo detto e scritto credo infine che il ruolo dei Parlamenti nazionali sia stato esautorato e che soltanto il distacco dalla UE e dall'Euro ci possono fare ritrovare il nostro Paese perduto perchè tradito e venduto da tutta, dico tutta la sua classe dirigente.
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