venerdì 7 dicembre 2012
150 anni di connubio Stato-Mafia. Risorgimento mafioso
150 anni di connubio Stato-Mafia a partire dal Risorgimento mafioso
Si discute molto della trattativa Stato-Mafia che ha avuto momenti cruciali nella uccisione di Falcone e della sua scorta prima e subito dopo di Borsellino e della sua scorta. Dovrei scrivere si è discusso molto dal momento che la tendenza generale è ad obliare la notizia ed i politici in particolare evitano come peste l'argomento.
Sulla vicenda si vuole mettere una grossa pietra tombale sopra. Non si spiega diversamente la sentenza della Corte Costituzionale che con argomentazioni indegne di un consesso giuridico così elevato ha ordinato praticamente ai magistrati di Palermo di distruggere le intercettazioni in cui si ode Napolitano non tenendo conto che si potrebbero distruggere prove o elementi validi per fare luce sulla trattativa mafia-Stato e suoi suoi contenuti. Contenuti che in qualche modo sono in parte affiorati per quanto riguarda la vita di una diecina di politici in lista di attesa di uccisione dopo l'assassinio di Salvo Lima.
Ieri sera abbiamo ascoltato a "Servizio Pubblico" la testimonianza del generale Mori che ha confessato di avere avuto contatti con Ciancimino per stabilire un rapporto con i capi della mafia.
In effetti la prova principe del rapporto intenso ed assai intimo tra Stato e Mafia è dato dalla latitanza dei Capi della Mafia. Quanti anni sono stati in latitanza Provenzano, Riina, Liggio ed ora Messina Denaro. Provenzano è stato latitante per quaranta anni! L'attuale Capo di Cosa Nostra è latitante da trenta anni! Ora io credo che sia elementare credere che queste latitanze siano state garantite dallo Stato e che la "cattura" dei capi sia avvenuta soltanto quando Stato e Mafia insieme hanno deciso di dare luogo ad una nuova generazione di dirigenti, insomma a quello che nei partiti si chiama rinnovamento. Ognuno dei Capi della mafia corrisponde ad un determinato periodo storico al termine del quale si è "catturati" per dare luogo alla
successsione. Sono convinto che Messina Denaro sarà "catturato" dopo che la mafia avrà deciso della sua sostituzione ed avviato una nuova dirigenza.
Questo rapporto Stato-Mafia risale al Risorgimento. Garibaldi attraverso la Massoneria inglese prese contatti con i capi-mafia siciliani. Uno di questi era certamente Crispi che divenne poi capo del governo. I "mille" hanno avuto un grosso aiuto dai "picciotti"....
Lo Stato Unitario ha sviluppato forti e solidi legami con la Mafia. Per garantire il nuovo ordine e debellare il "brigantaggio" ed il ribellismo delle masse contadine meridionali.
Molti deputati e senatori del Regno venivano eletti dalla mafia. Ricordo per tutti il mandante del delitto Notarbartolo il senatore Palizzolo appartenente alla destra storica.
Giolitti che passa per il grande modernizzatore della storia d'Italia si appoggiava alle mafie meridionali. Vi ricordo le veementi accuse di Gaetano Salvemini contro il Ministro della Mala Vita che aveva clientele tra i "mazzieri" pugliesi.
Il patto Stato-Mafia fu internazionalizzato in occasione dello sbarco degli americani in Sicilia. Tutti i sindaci nominati dall'amministrazione militare americanai erano mafiosi segnalati dalle famiglie mafiose degli USA.
Sono quindi 150 anni che lo Stato Italiano ha dentro di se il potere mafioso. Per liberarci di questo mostruoso connubio bisognerebbe in primo luogo reiscrivere la storia d'Italia e prendere coscienza della verità. Ma la battaglia è diventata più difficile perchè la Massoneria che è l'interfaccia della Mafia ha preso il controllo di tutta l'area euro-atlantica e quindi dell'Italia. Il governo massonico di Monti non farà niente di veramente significativo per liberare l'Italia dalla Piovra.
Pietro Ancona
http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Liggio
http://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Riina
http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_Provenzano
http://it.wikipedia.org/wiki/Matteo_Messina_Denaro
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