mercoledì 22 febbraio 2012

Una svolta nella Magistratura nel dopo Berlusconi

Una svolta nella Magistratura nel dopo Berlusconi?

Due sentenze durissime una di carattere penale l'altra finanziaria fanno riflettere sulle novità (se sono tali) della Magistratura Italiana. Due ragazzi sono stati condannati a quattro e cinque anni di reclusione per la loro partecipazione alla manifestazione del 15 ottobre scorso a Piazza San Giovanni. Non ci sono danni fisici agli agenti che fronteggiavano il corteo, non ci sono prove di danneggiamenti ai negozi o agli automezzi della polizia. Ci sono persone che hanno testimoniato la loro estraneità ai fatti eppure sono stati condannati con il rito direttissimo a pene durissime.
In altra sentenza un giornalista è stato condannato a pagare 7 milioni di euro alla Fiat in concorso con la Rai per avere danneggiato l'immagine di una autovettura Fiat confrontandola ad altre di marchio diverso. Per un giornalista si tratta di una cifra folle che non sarà mai in grado di potere pagare. Una cosa che ha rovinato la sua vita e quella della sua famiglia. Ammesso e non concesso che la Fiat abbia ragione non c'è proporzione tra il "delitto di opinione" commesso in ogni caso in perfetta buona fede. Non c'è alcuna accusa verso Formigli che abbia scientemente voluto mettere in cattiva luce l'autovettura di Marchionne. L'entità mostruosa del risarcimento concesso ha oggettivamente una altissima componente intimidatoria che scoraggerà chiunque vorrà mettere in discussione prodotti o politiche delle multinazionali.

Questi due episodi mi hanno indotto ad una riflessione sul dopo Berlusconi nel nostro Paese, sui rapporti politica-magistratura che, dopo essere stati tesissimi per molti anni, si potrebbero ricomporre in un equilibrio magari benedetto da Napolitano, in cui la Magistratura si schiera ed asseconda la pace sociale voluta dal governor Monti per portare per la cavezza l'Italia a bere senza ribellarsi e fino in fondo l'amarissimo calice offerto dall'Europa per uscire dalla crisi.
Anche gli ordini di cattura emessi dalla procura di Torino contro diecine di esponenti del movimento No Tav si iscrivono in una linea di indurimento della reazione del Governo verso quanti contestano scelte che si ritengono deleterie per la comunità? Nel conflitto tra i No Tav ed il Governo quanto pesa la volontà di fare presto senza tenere in nessun conto il "localismo protestatario" è per soddisfare esigenze sovrannazionali ed impegni italiani verso l'estero?
La gestione dell'ordine pubblico per i movimenti dei forconi, dei pastori, dei pescatori, degli artigiani finora non ha registrato momenti di rottura. Ma la reazione della destra dopo le contestazioni a Napolitano in Sardegna non mi è sembrata di buon auspicio per il futuro.
Il governo non intende trattare con nessuno. La Fornero si spinge fino a dire che anche senza accordo dei partiti abolirà l'articolo 18 e peggiorerà la CIG.
E' possibile pensare che la fase della grande ristrutturazione liberista dei rapporti sociali fatta con arroganza e "cattiveria" e senza tenere in conto i bisogni dei lavoratori e della popolazione si realizzerà con un rapporto diverso tra Magistratura e Governo, magistratura e parlamento e che la Magistratura sarà della partita con una nuova inedita linea generale? Un capitolo del tutto nuovo dopo il ventennio tempestoso delle liti con Berlusconi in cui il rapporto si costruisce con uno spostamento a destra della magistratura italiana che si schiera a sostegno dei "compiti" che la BCE ha assegnato all'Italia. Lo vedremo dalle sentenze che avremo durante il governo Monti.
Pietro Ancona


http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_febbraio_22/scontri-15-ottobre-condanne-dure-1903402730824.shtml


http://www.omniauto.it/magazine/18852/fiat-vs-annozero-formigli-si-difende

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