domenica 5 febbraio 2012

Asor Rosa e il colpo di Stato di Monti

Asor Rosa e il colpo di Stato di Monti

Nell'aprile dell'anno scorso il professore Asor Rosa scrisse un esplosivo articolo sul Manifesto con il quale si invitavano i carabinieri a fare un colpo di Stato per cacciare via Berlusconi. La proposta nasceva dalla considerazione che non esistevano in Italia le condizioni di un rivolgimento popolare, insomma di una rivoluzione capace di costringere Berlusconi ad abbandonare il governo. Disse ancora il professore Asor Rosa che una forzatura era necessaria per salvare la democrazia. Questa riflessione mi ha ricordato Giuliano Ferrara che sul Foglio parlando di Pinochet e della dittatura che aveva instaurato in Cile ebbe a dire che si è trattato di un servizio reso alla democrazia che sarebbe stata ripristinata dopo lunga parentesi del governo dei militari.
Naturalmente, l'uscita del professore Rosa era dovuta allo stato di disperazione a cui era stata ridotta la sinistra italiana incapace di fronteggiare adeguatamente Berlusconi ed il berlusconismo. Ma la sua originale proposta era sbagliata per almeno due ragioni: la prima è che le forze armate italiane, i carabinieri e la polizia non hanno una tradizione ed una cultura democratica tanto forte da far compiere loro un gesto di radicale disobbedienza allo Stato al quale sono legati da un obbligo di fedeltà assoluta. Le elites militari italiane hanno una storia alle spalle che è tutt'altro che democratica e ci sono stati periodi anche recenti della nostra storia in cui hanno tramato contro la Repubblica. L'altro errore quello radicale di Asor Rosa era di non tenere in nessun conto il contesto internazionale. Non si è reso conto che tutti gli atti del governo Berlusconi erano fortemente omologati alla involuzione che il centro destra ha realizzato in Europa e nel mondo. Di italiano e di suo nella politica di Berlusconi c'era la questione della giustizia e delle leggi ad personam ma che comunque hanno avuto possibilità di realizzarsi perchè interne ad una involuzione di tutto il quadro politico italiano. L'idea della repubblica presidenziale e della riforma della Costituzione anche nella sua prima parte non è soltanto della destra italiana ma anche della cosidetta sinistra termine improprio per indicare il PD. C'è stato quindi un grosso difetto di analisi ed anche una straordinaria ingenuità nella proposta di golpe "buono" del professor Rosa.
A distanza di qualche mese qualcuno collocato molto in alto nel mondo ha pensato alla possibilità del golpe in Italia e lo ha realizzato con rara maestria e con il consenso del Parlamento che ne è stato travolto e svuotato. La nomina del Prof.Monti e del suo governo tecnico è stata minuziosamente preparata e realizzata per cacciare via Berlusconi dal governo assicurando una uscita di destra alla crisi politica italiana. Berlusconi è stato costretto a dimettersi dalle manovre sui titoli di Mediaset che avevano lo scopo di allarmarlo e di avvertirlo a non fare resistenza. Il governo Monti prosegue e porta avanti c on estrema durezza quanto era nel programma di Berlusconi. E' una destra pura allo stato tatcheriano che si è liberata di quanto di populistico e di democristiano e di osceno ci potesse ancora essere nel governo Berlusconi. Non è un caso che il Pdl pur con qualche maldipancia sostiene ad oltranza il governo Monti specialmente nella questione dell'art.18 e cioè "la soluzione finale" per la classe operaia che finora non si era riusciti a fare.
La sostituzione di Berlusconi è maturata dopo la guerra libica che ha privato l'Italia di un fondamentale polmone economico a vantaggio della triade USA,GB e Francia che ha voluto e fatto la guerra costringendoci a combattere contro i nostri vitali interessi.
La "sinistra" italiana specialmente la più integrata nell'occidente imperialistico come il partito de "la Repubblica" accecata dall'ossessione di Berlusconi non ha visto che l'algido professore che lo sostituisce rappresenta un capolavoro politico della destra euroatlantica
che consiste nel recupero e rilancio del liberismo più aggressivo in una veste perbenista e presentabile.
Anche questo capitolo della storia d'Italia si è c hiuso con una sonora sc onfitta dovuta al berlusconismo che si è impadronito dell'opposizione parlamentare. Non si può combattere il liberismo facendo i liberisti. Quindi tutto si è ridotto nell'allontanamento di una persona imbarazzante per creare uno spazio di maggiore agibilità per la grande destra capitalistica e finanziaria.
Pietro Ancona

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