mercoledì 4 febbraio 2009

woitila ed eluana

Woitila ed Eluana

In questo Paese di prepotenti esistono due modi di trattare lo stesso problema a seconda del soggetto che vi è implicato. Nel caso di Eluana da diciassette anni in coma, della quale si distribuiscono fotografie della sua bella giovinezza e si nasconde all'opinione pubblica lo stato fisico in cui si trova dopo diciassette anni di prigionia del letto e di coma. Non esiste una foto di come è adesso. Sarei contrario alla sua divolgazione ma è una mascalzonata cercare di mostrarla al pubblico com'era per impietosirlo.Tutto cinicamente calcolato quasi a dire: ma come si fa a sopprimere una cosi bella ragazza!! Si fingono ipocriti sentimenti di comprensione e di solidarietà verso il padre e la famiglia ma nello stesso tempo si indicano in loro gli assassini che hanno deciso di recidere una vita con la copertura di una sentenza della Magistratura. Tutte le istituzioni dello Stato sono state mobilitate per impedire che si realizzi la volontà di chiudere un ventennio di sofferenza. Anche il Presidente della Repubblica sollecita una legge che regoli il testamento biologico sapendo benissimo che una legge, fatta all'indomani di questa tragedia nazionale montata dal Vaticano e dalla destra italiana, sarà restrittiva dei diritti fondamentali della persona. Ma forse vuole dare un contentino alla Conferenza Episcopale Italiana. L'Italia è uno Stato sempre più concordatario e l'uso dei patti lateranensi e degli accordi del 1984 da parte del Papato sta diventando davvero assai pesante e tale da alterare profondamente la Costituzione e le prerogative dello stato repubblicano. Il fiato sul collo del Vaticano è diventato assai pesante. Si è rotto un equilibrio che riguarda la sfera dei diritti dal momento che un Ministro minaccia di ritorsione e di farla pagare cara a quella struttura che eseguirà la sentenza della Magistratura e la volonta di Eluana e della sua famiglia.
Leggo una nota dell'Uaar del 2007: "
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L’eutanasia e Wojtyla
Non accenna a placarsi la polemica sugli ultimi giorni di vita di Giovanni Paolo II. Un articolo pubblicato su MicroMega, a firma di Lina Pavanelli, sostiene che, alla luce della dottrina cattolica (e dello stesso Wojtyla), la mancata alimentazione del papa, con il conseguente anticipo della sua morte, può essere definita una pratica eutanasica. Immaginabili le proteste cattoliche, a cui ha risposto oggi, su Repubblica, proprio il direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, con un articolo dal titolo I medici, l’eutanasia e la morte di Wojtyla.

Insomma, Papa Woitila ha ricevuto il trattamento che oggi si nega ad Eluana. L'ha ricevuto avendone meno bisogno, meno titoli, dal momento che è rimasto lucido fino alla fine e soltanto negli ultimi mesi il male che lo affliggeva disturbava seriamente le sue funzioni di Capo della Chiesa.

La Chiesa Cattolica è l'unica Chiesa al mondo ad avere uno Stato ed a vivere come Stato dentro un altro Stato con il cordone ombelicale dei concordati.

Credo che sia giunto il momento di una forte iniziativa dei laici ed anche dei cattolici laici dal momento che non abbiamo fatto il Risorgimento e la Resistenza per consegnarci in catene ad una gerontocrazia di potenti prelati che incidono potentemente in ogni campo dalla scuola alla sanità e divorano sempre più grandi risorse ed ora aizzano al linciaggio di tutti coloro che hanno operato per una fine serena delle sofferenze di Eluana.

Pietro Ancona

http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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