venerdì 6 febbraio 2009

marco d'eramo fan di obama deluso a metà

Carissimi,

Marco D'Eramo, come moltissimi della sinistra italiana in cerca di un padre, di un forte punto di riferimento mondiale, scrive oggi sui pasticci di Obama del quale era innamoratissimo durante la campagna presidenziale e subito dopo.

L'incipit dell'articolo è esilarante. "Se riformare fosse semplice Veltroni e Rutelli avrebbero già rivoltato come un pedalino il nostro stivale!" Immaginate i due all'opera. Rivolterebbero l'Italia chiedendo ogni due secondi consiglio a Berlusconi!

Ma Marco D'Eramo ritiene di doversi riferire a qualcosa di più autorevole per giustificare la sua tesi relativa alle difficoltà che incontra Obama nella realizzazione del programma promesso agli elettori e che gli allocchi di tutto il globo, disposti sempre a credere che gli asini volano, hanno entusiasticamente salutato come il migliore inizio del ventunesimo secolo. Si richiama nientemeno a Marx che scelse la rivoluzione perchè la riteneva più facile, meno faticosa della imposizione di un programma di riforme.

Fatte queste premesse a dir poco incredibili il nostro vecchio fan di Obama si avventura a spiegare come tutto il gruppo dirigente che Obama si è scelto è in gran parte fallito, o perchè corrotto, o perchè non in grado di attuare le sue direttive, e come il povero Obama in fondo sia vittima del sistema che non gli permette di fare le belle, meravigliose, luminosissime cose che vorrebbe.

C'è un punto in cui il nostro Marco è assalito dal dubbio: e se Obama avesse fatto promesse che sapeva di non poter mantenere e che il gruppo che ha accanto è l'espressione diretta dei gruppi di potere che hanno assecondato la sua ascesa al trono imperiale?

Il gruppo dirigente di Obama è espressione delle stesse multinazionali del gruppo dirigente di Bush: è la casta che dirige lo stesso blocco sociale. Non farà niente che non venga autorizzato dai suoi dante causa.
L'avere bloccato lo stipendio ai managers delle imprese che ricevono soldi pubblici è una misura demagogica che non reggerà molto. Mi chiedo: ma i managers che gestiscono industrie che non ricevono sovvenzioni e si stabiliscono stipendi da nababbi delle Mille e una Notte non abusano dei loro azionisti?
Un cittadino che compra una azione sulla quale il managers della società pesa come una sanguisuga non va tutelato?
La conclusione di Marco D'Eramo è già abbastanza dispiaciuta. Immagino cosa dirà quanto scoprirà che il colore della pelle non è sufficiente senza un cambio di blocco sociale. Obama sarà pure abbronzato come dice Berlusconi ma è come se fosse wasp. A tutti gli effetti! Il bracciante messicano non si accorgerà neppure di averlo alla Casa Bianca dal momento che il suo salario rimarrà miserrino!!
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090205/pagina/01/pezzo/241346/

Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

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