domenica 8 febbraio 2009

minimalismo della cgil che gioca di rimessa

Minimalismo che prosegue la linea della riduzione del danno, del gioco di rimessa della CGIL
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Il Comitato Direttivo della CGIL ha approvato, all'unanimità e cioè con il concorso anche delle aree critiche o di sinistra che dir si voglia, un documento che conferma la linea minimalistica seguita in questi ultimi anni e che non è riuscita ad evitare la disastrosa situazione sociale in cui versano oggi i lavoratori. Il documento della CGIL attacca l'accordo separato sui contratti da una angolazione critica insufficiente a smontarne la portata strategica di stravolgimento delle condizioni dei lavoratori. In sostanza si dichiara disponibile alla firma, come peraltro ha precedentemente già sperimentato con l'accordo sul welfare di Prodi e per l'Alitalia,se ci saranno cambiamenti che non vengono specificati. C'è una tenue critica al ruolo degli enti bilaterali e non si formulano alternative al disegno delle nuove prerogative attribuite alla contrattazione integrativa. Per le pensioni si parla di stabilità del sistema che verrebbe alterata dall'elevazione dell'età pensionabile per le donne. Non una parola sulla svalutazione che le pensioni in erogazione attualmente hanno subito per la mancanza di una decente tutela dall'aumento del costo della vita.
Sul precariato che in Italia ha proporzioni patologiche non si dice niente tranne che dovrebbero farsi degli ammortizzatori sociali per simulare una flexisecurity all'italiana difficilmente realizzabile dal momento che il numero dei precari è tale da impedire un serio e significativo intervento che, in ogni caso, sarebbe al livello della socialcard dal momento che le retribuzioni dei precari sono assai "contenute" per usare un eufemismo.
si tratta di circa tre milioni di lavoratori, il 12% del totale ma con un tasso di crescita cinque volte maggiore di quello dei lavoratori a tempo indeterminato. Perchè le aziende dovrebbero assumere persone a tempo indeterminato se hanno la possibilità di scegliere una ricca gamma di contratti atipici veri e proprio fumus e potere tenere sotto scacco la gente? Il precariato italiano tende ad universalizzarsi ed a diventare l'unica forma contrattuale esistente. Bisognerebbe rivedere profondamente tutta la legge trenta e le successive aggiunte per abolirle. Bisognerebbe tornare al periodo di prova limitato nel tempo e poche settimane o mesi a seconda della specialità ed ammettere il lavoro a tempo determinato soltanto laddove è davvero giustificato. Ma questa richiesta non viene fatta dalla CGIL che vuole soltanto gli ammortizzatori sociali e non si chiede neppure quando guadagna un lavoratore precario e non mette in discussione la truffa dei progetti o delle fine collaborazioni professionali.
Sulla questione dei salari che andrebbero aumentati considerevolmente il massimo che con timidezza di chiede e qualche sgravio fiscale. Chiedere aumenti salariali è diventato tabù!!! C'è la crisi ma è solo per i lavoratori dipendenti dal momento che i managers privati e pubblici continuano ad allungare la loro distanza dal lavoro dipendente.
IL sistema pensionistico non va stabilizzato ma va smontato e riportato alla filosofia precedente alla riforma Dini. Questo sistema non garantisce una pensione decente che non varrà i soldi versati per il suo finanziamento. Sui fondi pensionistici che non rendono niente ma anzi registrano perdite non una parola. Sappiamo però che gli amministratori dei fondi guadagnano centinaia di migliaia di euro l'anno anche se i fondi che amministrano vanno a picco!!
Precariato, salari e pensioni dovrebbero essere i punti di attacco di una stagione di lotte sociali che non si fa terrorizzare dalle campagne allarmistiche di crisi unitamente alla lotta frontale alle privatizzazioni che generano aumenti consistenti delle tariffe e delle bollette che le famiglie dei lavoratori pagano per i servizi nazionali e locali (acqua,igiene,trasporti,posta, asili nido, etc,,)
Inoltre sarebbe opportuna una iniziativa a livello europeo che tragga insegnamento dalla vicenda inglese nella quale non credo che ci sia stata xenofobia quanto invece la reazione a forme di pirateria permesse dalla Bolkestein. Non è possibile che imprenditori che disp0ngono di un elevato numero di lavoratori sottopagati (i meccanici della navalmeccanica genovese di nazionalità rumena guadagnano meno di tre euro all'ora e cosi altri) ben rodati nell'arte delle risorse umane procacciate a costi infimi mettano in crisi assetti salariali consolidati. L'assenza di una iniziativa europea dei sindacati è una complicità con la linea del lasser faire,lasser passer del capitalismo rampante mordi e fuggi.
Infine deploro l'assenza di una analisi sulla persistenza, anzi sull'aumento delle morti sul lavoro che la legge non sa evitare dal momento che scaturiscono dal precariato e dalla mancanza di potere dei delegati alla sicurezza. Lo sciopero di quattro ore amministrato dalle regioni e dalle categorie è una scelta rituale, priva di sentimento, incapace di accendere la passione dei lavoratori frustrati dalla povertà in cui vivono e dalla perdita di peso sociale dentro le aziende. Ma anche sugli scioperi il Ministro del Lavoro (!!!) ha già pronto un magnifico rospo da fare inghiottire ad Epifani.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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