Mi è tornata alla mente una cosa che mi colpì e mi scosse molto anni orsono. Mi trovavo a Pisa e decisi di salire su una carrozzella di quelle che portano in giro i turisti. Attaccai discorso con il cocchiere e ci siamo messi a parlare del cavallino che trainava la carrozza e che mi era tanto piaciuto. Mi disse che da li ad un mese per quanto gli piacesse e lo trovava proprio in gamba lo avrebbe venduto ad un macellaio.Domandai perchè e mi rispose che non poteva mantenerlo per l'inverno e che in primavera ne avrebbe comprato un altro per la prossima stagione turistica e poi anche di questo se ne sarebbe sbarazzato in autunno.
Rimasi scosso delle cose che il cocchiere mi diceva con naturalezza come fossero ovvietà, cose del tutte normali. Il principio applicato dal cocchiere al suo cavallino è della massima utilizzazione della forza-lavoro al netto dei tempi morti. Il cavallino è soltanto uno strumento di lavoro. Chissà se certi industriali non si rammaricano del fatto di non potere fare con gli operai quello come il cocchiere fa con il suo cavalluccio.
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