martedì 15 maggio 2012

Fame

Nei giorni in cui la disperazione sta mettendo radici profonde nella società italiana mi sono tornate alla mente scene di fame alle quali ho assistito tanti anni orsono in due diverse occasioni ed in luoghi diversi della Sicilia interna. In entrambi i casi si è trattato di gruppi familiari. Nel primo erano alcuni bambini il più grande dei quali di dieci anni. Nell'altro di due adulti anziani e di due giovani, una donna di una trentina d'anni ed il fratello quasi coetaneo. Ebbene contrariamente a quanto si suppone la fame non dà spossatezza e non induce a sprofondare in un giaciglio almeno non subito. Dà una sorta di agitazione frenetica. I due gruppi di persone giravano in tondo per la stanza e non riuscivano a fermarsi. Appena qualcuno si fermava la fame lo risospingeva a camminare in tondo per la stanza. Era insopportabile vedere quelle persone correre in una sorta di allucinato girotondo con gli occhi sbarrati e la bocca aperta da una contrazione nervosa. Questo succede quando l'ultima crosta indurita di pane è stata consumata e in casa non c'è più niente da mangiare.

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