Mi vengono in mente alcuni dei generali dell'Esercito Italiano di cui si celebra il 151 anniversario: Graziani, Govone, Cialdini, Migliocco, Cadorna massacratori dei loro soldati e delle malcapitate popolazioni meridionali o africane. L'Esercito italiano gestì i campi di concentramento dove morirono diecine di migliaia di slavi. Pensate poi alla viltà dei generali in fuga assieme alla famiglia reale verso il Sud.
Un Esercito il cui onore è stato tenuto alto soltanto dalla resistenza antifascista dei militari deportati nei campi di concentramento nazisti o massacrati in Grecia per non cedere ai tedeschi. Pensate alla scena dei generali in fuga assieme alla famiglia reale verso il Sud.
Oggi l'Esercito è in servizio ascaristico degli USA in Libia, in Afghanistan, in Iraq e dovunque i rapaci yanchee arrivano per portare morte e desolazione.
Colpisce il fatto che in Italia non c'è alcun rimorso per l'aggressione alla Libia e l'assassinio di Gheddafi. In fondo il colonialismo militaristico dell'Esercito ha un forte retroterra culturale nell'establiscement. C'è una responsabilità degli intellettuali italiani che sarà difficile cancellare.
http://www.fisicamente.net/MEMORIA/index-1607.htm
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