venerdì 21 gennaio 2011

" Se vincerà l'Ulivo non avrete niente da temere"

"Se vincerà l'Ulivo non avrete niente da temere"



Ho trovato questo articolo del Corriere della sera del 1996 che racconta di

un comizio fatto da D'Alema dentro la sede di Mediaset, presenti

Confalonieri, Dell'Utri, lo staff dirigente i dipendenti. D'Alema promette

il ridimensionamento della Rai pubblica e l'afflusso della maggior parte

delle risorse finanziarie della pubblicità alle casse di Berlusconi che, da

allora, si è arricchito incommensurabilmente.

Questa linea dell'Ulivo ha posto le basi per la crisi della democrazia

italiana squilibrata da una concentrazione di potere mediatico tv e carta

stampata che non ha eguali nel mondo. In questi anni dal 96 in cui la il

PD ha governato per la loro metà non si è mai affrontato con serietà il

conflitto di interessi e frequenti sono stati gli accordi tra la destra

berlusconiana ed il PD per creare una realtà parlamentare bipolare del tutto

avulsa dal mandato e dal controllo popolare e nominata dalle segreterie dei

Partito. Con la conventio ad excludendum di Veltroni e Berlusconi si è fatto

uno sbarramento elettorale e Veltroni ha scomunicato per sempre la "sinistra

radicale" sostenendo l'autosufficienza del PD. Ha scoraggiato il voto

comunista sostenendo la inutilità, Inoltre il PD ha usato il suo enorme

potere sullo apparato dirigente della CGIL per piegarla ad una politica di

subalternità e di vero e proprio tradimento dei lavoratori con la rinunzia

allo sciopero generale e l'accettazione dello sgretolamento della

occupazione nella scuola e nella pubblica amministrazione.

Ora Bersani lancia la ridicola iniziativa della raccolta di dieci milioni

di firme. Firme che non saranno mai raccolte e che comunque non serviranno a

niente dal momento che la politica del PD non è per niente diversa da quella

del Popolo della Libertà.

Pietro Ancona



http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/05/Alema_alla_Fininvest_patto_sulle_co_0_9604052726.shtml

Il segretario del Pds ha parlato nella sede di Mediaset: " Se vincera' l'

Ulivo non avrete niente da temere "

D' Alema alla Fininvest: patto sulle tv

" Bisogna riscrivere insieme le regole " . " Alla Rai una rete nazionale,

una federalista e niente pubblicita' " -------------------------


. Massimo D' Alema visita gli studi della Mediaset di Silvio Berlusconi e

tende la mano alla Fininvest. Dopo aver rassicurato dipendenti e dirigenti

dell' azienda che non ci sara' per loro alcun rischio in caso di vittoria

del centro sinistra, il segretario del Pds annuncia la sua totale

disponibilita' ad "un' intesa" per riscrivere insieme le regole radio tv.

Secondo il leader della Quercia, che ribadisce l' esistenza del conflitto di

interessi per Berlusconi che gli impedisce di diventare premier (e Dini e'

d' accordo), le trattative per una nuova normativa tv dovrebbero ripartire

dalle conclusioni della Commissione Napolitano. Soddisfatti i dirigenti

Fininvest, primo fra tutti il presidente Confalonieri. Il leader del Polo

esulta: "Ha fatto mea culpa". Secondo D' Alema anche la Rai dovra' cambiare

assetto e limitarsi a due reti, una nazionale e una federale, finanziate

solo con il canone, senza pubblicita' . Protestano i sindacati di Saxa

Rubra. Dagli Stati Uniti Scalfaro cerca l' armistizio con Fini. Tenta, con

una telefonata, di sospendere il duello a distanza nato dal suo discorso in

Messico sui rischi di un presidenzialismo troppo forte "e che mortifichi il

Parlamento". Il leader di An gliene da' atto. Certo, a Scalfaro deve essere

costato non poco tendere la mano a una destra che lo ha accusato di

interferenza. Il presidente della Repubblica ha poi rassicurato Clinton:

"Gli ho detto che chiunque vinca le elezioni, non c' e' alcun dubbio che le

grandi linee della politica estera italiana non cambieranno. E questo era

importante affermarlo, perche' i Paesi che ci conoscono possano continuare a

darci credito". Breda, Buccini Caprara, Di Caro, Monti alle pagine 3, 4 e 5







Nessun commento: