La CGIL ha condannato alla sconfitta la lotta dei metalmeccanici. Non farà niente per rafforzare il 46 per cento di no con un'azione sindacale incisiva, un grande sciopero generale, la rottura con Cisl ed Uil. Per stare insieme a queste ha già mollato la Fiom. La questione posta dal voto di Mirafiori ridotta ad una questione psicologica da Fassino (la solitudine degli operai) o compassionevole. Ora sarà aiutata da promesse menzognere del giocoliere della catena di montaggio in borsa: Marchionne. Nello scontro ideologico tra chi vuole una società di poveri e di schiavi al servizio di alcuni ricchissimi personaggi che si considerano alla stregua di dei la stragrande maggioranza della politica e del sindacato italiano si è schierato con Marcegaglia, Marchionne, Berlusconi...
Spero che ascolteranno la voce dello sciopero del 28 gennaio. Ne dubito molto. Solo una insurrezione di tipo tunisino o algerino potrà forse riportare alla ragione coloro che hanno creato le basi legali del grande disagio giovanile con la legge Biagi ed il collegato lavoro.
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