mercoledì 1 settembre 2010

riflessioni su un dibattito

Per il forum di Radicalsocialismo ho scritto questa nota di riflessioni sul dibattito scatenato dal mio scritto "Rispettare Gheddafi"

















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prime riflessioni su un dibattito utile per il nostro futuro 14 Minuti fa Karma: 11
Ho riflettuto sul dibattito che si è sviluppato sul mio post-pugno nello stomaco: Rispettare Gheddafi". L'arco dei commenti alle cose che ho scritto va da una quasi scandalizzata constatazione di estraneità del mio scritto dalla cultura del movimento radicalsocialista (per cui non si capiva come e perchè in una comunity di persone perbene potessero essere ospitate opinioni cosi sconcertanti come le mie) alla esposizione di considerazioni di condivisione parziale o implicita di alcune parti delle cose che ho detto. L'empito dello sdegno democratico e libertario sulla richiesta di rispetto è stato caratterizzante ed una sorta di filo conduttore di quasi tutti gli interventi.
Eppure si tratta di un gruppo culturalmente assai avvertito che si è distaccato di molto dalla mediocre cultura media della "sinistra" italiana e sta compiendo una notevole operazione politica di ricongiungimento con alcune sorgenti del pensiero socialista e liberale che sono state abbandonate o addiritture schernite dai politicanti alla Renzi o dai cinici come DAlema.
E' importante nel MRS la maturazione di una critica importante al liberismo ed ai guasti che ha prodotto al principio di eguaglianza e di libertà
liberismo che invece è stato fatto proprio dal PD e purtroppo dalla stessa CGIL. L'Italia si avvia ad una fase completamente nuova di rapporti sociali basati sulla decontrattualizzazione fase assecondata o subita dal movimento sindacale e dalla "sinistra". L'opposizione di Vendola è importante ma non è organica. Non basta comiziare a Melfi. Bisogna lanciare un programma di resistenza, resistenza, resistenza alla Nuova Fabbrica di Marchionne, un programma con obiettivi precisi.
Per tornare al dibattito a volte imbarazzante di oggi debbo dire che il giudizio morale sulle persone è importante ma è molto più importante il giudizio politico e geostrategico. Sadam Hussein magari era un dittatore peggiore di Gheddafi. Averlo impiccato dopo averlo umiliato davanti al mondo ed avere devastato un Paese dove nasceranno da ora in poi quasi tutti bambini a tre teste ha fatto arretrare notevolmente l'umanità, la nostra umanità. Noi tutti siamo più barbari da quando gli eserciti occidentali calcano il suolo afghano o irakeno. Ora si sta intensificando la campagna diffamatoria contro l'Iran. Si è inventata una ICONA che succede all'altra Icona inventata (NEDA). Vuol dire che i bombardamenti sono più vicini e presto il dolore invaderà settanta milioni di esseri umani che saranno mitragliati con crudeltà inaudita e cioè con armi all'uranio o al fosforo che alterano la loro natura di esseri umani il loro dna.
Sulla Libia io intanto mi schiero dalla sua parte
dalla parte di una nazione che non si è fatta scippare il petrolio dai prepotenti scrocconi anglosassoni. Mi schiero dalla parte della riparazione dei terribili debiti di sangue che abbiamo e che non possono certamente essere "rimborsati" da una autostrada di cui probabilmente la Libia non ha alcun bisogno.
Questa è politica e geostrategia. Certamente mi turba che Gheddavi sia un tiranno anche se il suo popolo non sembra scontento. Il poveraccio è sopravissuto financo a tentativi di omicidio direttamente a Tripoli e sui cieli d'Italia (qui fu salvato da Andreotti che poi pagò duramente la sua audacia.Ha dovuto frequentare le aule dei tribunali per oltre dieci anni!
Ora ha evitato di farsi mettere nel tritacarne dell'Occidente accettando la proposta vergognosa di Berlusconi, Maroni e Frattini di apertura di un CIE (finanziato econtrollato dall'Italia). Non è tutto oro quello che luce ma bisogna schierarsi
Io mi schiero con tutto ciò che in qualche modo resiste o resta estraneo all'imperialismo USA ed al suo dominio sanguinario. Contrariamente alle letture superficiali il suo pensiero va visto da diversi punti di vista. Pensate come viene letto in Africa.....
Pietro Ancona

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