giovedì 23 settembre 2010

Il coraggioso Presidente dell'Iran ha detto in faccia agli USA ed al mondo la verità: l'11 settembre è stato opera degli stessi USA per avere il pretesto di attaccare e distruggere l'Iraq e l'Afghanistan ed inaugurare la guerra infinita teorizzata da Bush e dai neocon. Le delegazioni occidentali hanno abbandonato l'aula dell'ONU ma i loro eserciti non abbandonano i territori occupati oramai da quasi dieci anni e continuano ad uccidere.
Pietro Ancona


"Una cospirazione a favore dei sionisti", le delegazioni occidentali lasciano la sala Onu
24 settembre, 05:09



Guarda le foto1 di 3Mahmud Ahmadinejad
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(di Emanuele Riccardi)

NEW YORK - All'Onu il presidente Usa Barack Obama socchiude una porta invitando ancora una volta al dialogo il presidente iraniano, ma Mahmud Ahmadinejad gliela sbatte in faccia, accusando gli Usa di avere ordito un complotto, l'11 Settembre, per salvare l'economia in declino e l'odiato ''regime sionista'', cioe' Israele. La parole di Ahmadinejad, dal sapore palesemente anti americano e dai toni chiaramente antisemiti, provocano immediatamente le reazioni degli occidentali. Guidate dagli Stati Uniti le delegazioni europee, Italia compresa, lasciano la sala del Palazzo di Vetro. La giornata si era aperta con toni concilianti. Obama aveva detto che per l'Iran, ''la porta rimane aperta alla diplomazia se Teheran scegliera' di attraversarla'' e ha ricordato che gia' ''l'anno scorso avevo offerto una mano tesa alla Repubblica Islamica dell'Iran''. Anche se in un'intervista tv il presidente ha prospettato una ripresa rapida del dialogo sul nucleare, le parole di Ahmadinejad sul complotto dai sapori sionisti dietro alle oltre 3.000 vittime delle Torri Gemelle e del Pentagono sono state interpretate come una chiara provocazione, una chiusura totale. Secondo il presidente iraniano, accanto alla teoria ufficiale di un attacco terroristico ce n'e una che si potrebbe definire un complotto. ''Alcuni segmenti all'interno del governo Usa - spiega Ahmadinejad - hanno orchestrato gli attacchi per rilanciare l'economia americana in declino e le sue estensioni in Medio Oriente, per salvare il regime sionista''. Ahmadinejad si e' detto convinto che ''la maggioranza del popolo americano, com'anche una maggioranza di nazioni e di politici intorno al mondo condividono questa visione''. Gia' subito dopo gli attacchi all'America ci fu un proliferare di teorie 'negazioniste' e 'cospirative': ne e' stato capofila il francese Thierry Meissan, che a riguardo ha scritto ben due libri, diventati best seller. Sul Medio Oriente, e in particolare su Israele che Ahmadinejad insiste col chiamare, con toni sprezzanti, ''l'entita' sionista'', continua a pronunciare parole inaccettabili per Paesi occidentali, Usa in testa. Al Larry King Show della Cnn Ahmadinejad ha definito il premier israeliano Benyamin Netanyahu ''un esperto assassino'' che dovrebbe ''finire in tribunale per avere ucciso donne e bambini'', mentre di fronte all'Assemblea Generale spiega che ''il regime sionista ha commesso i piu' orribili crimini'' contro i palestinesi. Completamente diversi i toni di Obama. ''Sono convinto'' che il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen ''hanno il coraggio'' di raggiungere la pace, ha detto l'inquilino della Casa Bianca, prospettando - se le cose andranno come da lui auspicate - la presenza di un 193/o Stato dell'Onu l'anno prossimo all'apertura della 66/a Assemblea Generale: la Palestina, con frontiere in comune con Israele. Con una frecciata palesemente diretta ad Ahmadinejad, che a piu' riprese ha prospettato la distruzione di Israele, Obama ha infine spiegato che chi appoggia l'esistenza di una Palestina indipendente, ''deve smettere di tentare di distruggere Israele. Deve essere a tutti chiaro che qualsiasi sforzo per scalfirne la legittimita' si scontrera' con l'opposizione incrollabile degli Stati Uniti''.

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