IL Partito Democratico lavora per fare firmare la CGIL con impegno degno di
miglior causa
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Il Partito Democratico si è guardato bene dall'esprimere un giudizio
sull'accordo separato che praticamente fa fuori il contratto collettivo
nazionale di lavoro. La retribuzione avrà negli accordi locali, che
potrebbero anche essere individuali, la sua sostanza. Non c'è niente di
nuovo sotto il sole: si tratta di cottimo, di staglio, chiamiamolo come
vogliamo ma è lavoro pagato a misura di quanto produce. E' difficile che la
contrattazione di questi cottimi avverra' con un intervento bilaterale
paritario. Nella stragrande maggioranza delle aziende sarà il datore di
lavoro a stabilire come ed in che misura pagare. Dal momento che il ccnl
diventa sempre più insignificante per il salario avremo un generalizzato
prolungamento degli orari di lavoro. Naturalmente le aziende meno forti
avranno più difficoltà delle altre a reggere ad un regime di produttività
spinta. Reagiranno costringendo i dipendenti a lavorare molto di più per
"tariffe" inferiori a quelle delle aziende più
dotate.
Il Partito Democratico ha costituito un gruppo composto da Letta, Damiano e
Treu. Trattasi di tre esponenti della stessa scuola giuslavorista della
destra. Non la pensano molto diversamente da Sacconi, Boeri, Cazzola,lo
stesso Ichino è bipartisan ed è ossessionato dall'art.18 che vuole
eliminare. Insomma lo scopo è quello di costringere la CGIL alla firma come
è stato fatto per gli accordi di welfare con il governo Prodi, per
l'Alitalia. Il tutto potrebbe avvenire nel corso dei prossimi due mesi,
subito dopo gli scioperi, magari come risposta "positiva" agli stessi. Ma il
pitone CGIL dovrà inghiottire il prodotto più indigesto della storia sociale
italiana: un prodotto che sostanzialmente trasforma il Sindacato, come ha
detto Sacconi, da conflittuale a collaborativo. Si sta creando la base
materiale di questa trasformazione con il maggiore peso attribuito agli enti
bilaterali che hanno dato vita già ad una burocrazia bipartisan che ha una
cultura "nuova".
L'accordo già firmato da Confindustria CIsl UIL ed altre associazioni è
impregnato da una forte ideologia di suprematismo degli interessi aziendali
su tutto. Sarà ancora più difficile scioperare e sapienti conoscitori del
diritto hanno aperto la strada per impedire qualsiasi difesa al lavoratore o
al gruppo di lavoratori che si ritenesse leso nei propri diritti. Insomma è
stato studiato per armare di una pesante corazza di titanio il padronato e
denudare completamente il dipendente che avrà le mani legate, sarà solo,
dovrà o prendere o lasciare senza discutere. Una legislazione che sta
facendo piazza pulita del potere di intervento della magistratura e che
riduce a zero le possibilità di conciliazione. Lo Statuto dei Diritti dei
Lavoratori ha avuto il suo funerale e l'Italia diventa il Paese europeo con
meno tutele per le persone che lavorano che, non dimentichiamo, sono sempre
oltre venti milioni.
La crisi venuta dagli USa e che ha già travolto l'Europa sarà usata con
molto cinismo per portare la CGIL a Canossa. E' molto ipocrita e falso
ritenere che i diritti dei lavoratori possano essere di ostacolo alla lotta
alla crisi che si combatte su piani in cui il costo del lavoro non è
certamente il fattore più importante. Ma insomma rischiamo di avere l'accusa
ai lavoratori financo di essere poco patriottici meno patriottici dei
lavoratori americani che, sottomessi a sindacati che già da molto tempo
"collaborano" con le imprese. Potrebbe essere vero, come io penso, il
contrario: stabilità, salari decenti, pensioni decenti, potrebbero aiutare
in modo potente la ripresa dal momento che nessuno compra una macchina nuova
o cambia un mobile o il vestito se deve pensare a come sfamarsi fino alla
fine del mese.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
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