domenica 4 gennaio 2009

IL DISCORSO DI NAPOLITANO

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Considerazioni sul discorso d Napolitano


Confesso che non ho avuto voglia di sentire il discorso del Presidente. E' la prima volta che mi capita dopo tanti anni. In qualche modo avevo delle prevenzioni che derivano dai suoi recenti comportamenti e non avevo voglia di sentire in diretta cose che non condivido, banalità e ipocrisie. Oggi ho letto e riletto il testo scritto pubblicato dai giornali.
Per un Presidente che ha sollevato la questione degli omicidi e degli infortuni sul lavoro ed ha autorevolmente spinto la stampa e l'opinione pubblica ad occuparsene, è davvero singolare avere ignorato nel suo discorso i morti e infortuni del 2008 e quante resistenze esistano nel governo e nella confindustria per svuotare di contenuto le poche norme che si è riusciti a strappare e le manovre che sono in corso per depenalizzare e ridurre ai minimi termini la responsabilità delle aziende.
IL modo con il quale ha trattato le questioni del lavoro e specialmente del lavoro precario è del tutto generico e privo di mordente. Da questo punto di vista, il Papa, pur avendo i suoi scheletri nell'armadio, ha detto chiaramente che cosa significa il lavoro precario per chi deve farlo e per l'Italia: privazione della speranza, impossibilità ad organizzare il futuro, cosa che si ripercuote sull'Italia tutta che è e sarà ancora di più una nazione infelice con un'area di venti milioni di lavoratori che, per vari fattori, stanno male.
Non un cenno a salari bassi, senza indicizzazione e più bassi del trenta per cento di quelli europei; erosione dei diritti ed attacco alle poche tutele rimaste; pensioni oramai inesistenti, degrado delle strutture del welfare, impossibilità a reggere i costi della privatizzazione di tutti i servizi dai quali lo Stato si ritira a cominciare dagli asili nido.
Alza toni lamentosi contro la crisi che verrebbe dagli USA senza dire una sola parola sulla responsabilità delle scelte truffaldine del sistema finanziario americano che ha messo in ginocchio il mondo. E' inotre scandaloso che non abbia denunziato la divaricazione crescente tra i salari dei lavoratori che decrescono e sono ormai di fame e gli emolumenti dei managers pubblici e privati e il costo, oramai insostenibile della politica che oramai incide in modo significativo sul prodotto interno lordo, lacera moralmente l'Italia e offre punti di riferimento alla criminalità organizzata.
E' diventata stucchevole la richiesta della collaborazione, della intesa tra maggioranza ed opposizione. Intanto perchè il Parlamento esiste non per fare inciuci bipartisan ma per sviluppare una vigorosa dialettica democratica, in secondo luogo perchè la sinistra è stata espulsa dal Parlamento per via di una legge truffaldina ed oligarchica che ha cambiato per sempre gli organismi scaturiti dalla resistenza e una volta garantiti dalla Costituzione.
L'inciucismo proposto da Napolitano si svolgerebbe tutto o quasi tutto su i decreti del governo Berlusconi che dovrebbero essere recepiti da un Parlamento non solo esautorato ma acquiescente e complice.
A proposito delle missioni degli italiani nel mondo ha detto che queste servono a garantire la pace e sdradicare il terrorismo. In Afghanistan, in Irak e altrove collaboriamo con gli eserciti di occupazione. Il terrorismo, ricordiamolo, non sarebbe altro che la resistenza al nemico riconosciuta in un raro momento di
sincerità da Bush quando ebbe a dire che avevano ed hanno ragione le persone che combattono per la loro terra, la loro patria.
L'Italia è impegnata in collaborazioni se non di tipo ascaristico certamente soggette ai comandi strategici e tattici dell'Impero e dei suoi arroganti e spesso sanguinari ufficiali.
L'occidente ha impestato i territori occupati di killer, di contractors ed ha di fatto espulso tutta la stampa libera tenendosi solo quella emdedded e controllata dall'Esercito USA.
Trovo assai carente l'attenzione riservata alla criminale aggressione di Israele verso un popolo inerme.
L'Italia di Pertini, di Saragat, di Moro, di Fanfani avrebbe certamente chiesto con forza la fine della aggressione. Tutti coloro che accettiamo senza protestare la carneficina di Gaza abbiamo le mani macchiate di sangue!! Lo Stato del popolo che fu ingiustamente dichiarato deicida e per questo subi millenni di persecuzione specialmente dalla Chiesa è diventato uno Stato genocida pericoloso per tutti i suoi disgraziati vicini e per coloro che tiene chiusi sotto un muro apocalittico da tanti anni, privandoli delle libertà naturali e riconosciute dal diritto internazionale.

Pietro Ancona


queste considerazioni sono state inviate al Presidente della Repubblica direttamente sul sito della Presidenza
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Harol Pinter disse che:
«l'amministrazione Bush, con la guerra in Iraq, si è trasformata in un animale selvaggio assetato di sangue», bollò Tony Blair con un «utile idiota».








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