sabato 9 ottobre 2010

Silvia Baraldini e Liu Xiaobo

Silvia Baraldini e Liu Xiaobo
Il Presidente Obama "intima" alla Cina la immediata scarcerazione di Liu Xiaobo l'indomani del conferimento del premio Nobel per la Pace. Liù Hiaobo è una delle figure più significative di Tien An Men ed è diventato nel corso degli anni una vera propria icona dell'Occidente come la Betancourt, la signora birmana San Suu Kui, Neda e poi Sakineh,
il Dalai Lama ed i suoi monaci che vogliono tornare al potere in Tibet, ed altre figure ancora che servono ad attizzare odio verso paesi o regimi mal sopportati dagli Usa.
Io sono per la difesa dei diritti civili ed umani, ma per la loro universale applicazione. Non si può combattere per i diritti soltanto in determinate direzioni e soltanto contro certe realtà ma dappertutto ed in tutte le circostanze. I diritti civili ed umani non debbono essere strumentalizzati per umiliare le nazioni che si vogliono mettere in difficoltà o legare alla colonna infame dell'obbrobrio, della riprovazione generale.
Ricordo che gli USA non hanno le carte in regola per contestare alla Cina o all'Iran o ad altri comportamenti lesivi dei diritti umani. La nostra connazionale Silvia Baraldini è stata tenuta prigioniera negli USA per circa venti anni, detenuta in diverse prigioni e sottoposta a regime durissimo ed a torture per periodi prolungati di tempo. Non aveva mai commesso alcun delitto, alcun fatto di sangue: era attivista ed ideologa dei diritti degli afroamericani, diritti negati tuttora dal momento che la stragrande maggioranza dei tre milioni di detenuti americani sono neri e vengono utilizzati per lavori coatti appaltati da privati. E' vero che il Presidente degli USA è nero ma la sua elezione ha portato lustro soltanto alla parte alto borghese e non a tutti i neri. Obama è nero ma la sua politica e la sua ideologia sono wasp del tutto bianche e delle tradizioni più intransigenti del capitalismo.
Silvia Baraldini è stata detenuta dal 1983 al 1999. Fu estradata in Italia con l'impegno del nostro Governo di farle completare i 43 anni di detenzione alla quale era stata condannata dal tribunale americano. Gli USA hanno cercato di fare impazzire Silvia Baraldini.
"La censura operata sulla sua posta, la durissima restrizione nei rapporti con l’esterno, con i propri parenti, compresa l’anziana madre, sono nulla se paragonati alle vere e proprie torture che subisce: per tre mesi consecutivi le applicano l’interruzione costante del sonno. La svegliano ogni 20 minuti. La guardia arriva, apre la porta e le punta sul viso un fascio di luce con la propria torcia. Se non si sveglia, fa chiasso e fa in modo che il suo debole dormiveglia venga sempre sistematicamente interrotto. Al contempo la deprivano della luce, le impediscono di riconoscere i colori, la circondano di un alone separatorio con tutto ciò che può essere il contatto mentale tra la realtà e la cella."

Attualmente molti prigionieri politici privi di ogni diritto perchè etichettati come "terroristi" sono detenuti a Guantanamo ed in altre carceri segrete sparse per il mondo. Sottoposti a torture di vario genere a cominciare di quella famigerata detta waterboarding.
Subiscono umiliazioni allo scopo di piegarne l'autostima e di ridurli alla sottomissione totale. Non sono assistiti da legali e non hanno rapporti con la famiglie. Quando vengono
liberati si trovano sdradicati e sospesi nel vuoto dal momento che tutti rifiutano di riceverli
appunto perchè criminalizzati e circondati di una sinistra fama. Anche se liberi saranno civilmente morti.
Non abbiamo mai sentito la voce di un detenuto di Guantanamo e mai la sentiremo. E' come se fossero morti anche se continuano a vivere sotto la stretta sorveglianza di militari che spesso si comportano con sadismo, senza un briciolo di umanità.
Pietro Ancona
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http://it.wikipedia.org/wiki/Silvia_Baraldini
http://www.donvitaliano.it/?p=265

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