lunedì 25 ottobre 2010

La CGIL e poi Dilma

Il feticcio di Guglielmo Epifani

Lo sciopero generale non può essere il feticcio intorno a cui tutto ruota e si consuma». Parola di Guglielmo Epifani che, quando proprio non ne può fare a meno lo scarica di significato e ne fa una cannonata a salva...
Questa definizione dello sciopero non è data in un Paese ricco, con una classe lavoratrice serena e pagata dignitosamente, ma in Italia dove si annunziano trecentomila posti di lavoro in meno nella pubblica amministrazione dopo il licenziamento di duecentomila precari, il salario medio considerandovi dentro i precari biagizzati è meno di mille euro al mese ed i diritti dei lavoratori sono stati falciadiati dal recente collegato lavoro con non ha emozionato nè Epifani nè il PD.

La scelta furba della Camusso


la sua prima iniziativa sarà - leggo- un comizio con Cisl ed UIL sulla legalità. Non sulla legalità nelle fabbriche e nelle aziende agricole italiane schiaviste ma contro le mafie del sUD. Una manifestazione che non costa niente alla Confindustria e che vuole ristabilire il contatto con Cisl ed Uil ed accreditarle c...ome forze antimafia e democratiche. Alla Marcegaglia piace molto il "riformismo" della Camusso e non mancherà di approvare una manifestazione che dirotta l'attenzione dei lavoratori distogliendola dal collegato lavoro, dalla illegalità delle deroghe, dalle pensioni di fame...

Sakineh e Dilma

suggerisco a tutti coloro che hanno scelto come avatar l'immagine di Sakineh di sostituirla con quella di Dilma Roussoff Presidente del Brasile, una vera e grande speranza di liberazione, una alternativa alla sanguinaria dominazione dell'imperialismo USA!

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