lunedì 11 ottobre 2010

16 Ottobre 2010 ( scritto per il mensile "Botteghe Oscure"

Il 16 ottobre 2010.
Cresce nel Paese l'attesa per la manifestazione della Fiom di sabato
prossimo 16 ottobre a Roma. Non vi parteciperanno solo i metalmeccanici ma
tante espressioni del mondo del lavoro, professori, precari, cassintegrati,
disoccupati. La gente fa un fortissimo investimento di democrazia,
libertà, richiesta di giustizia sociale, di mantenimento dei diritti a
cominciare dal diritto al lavoro ed al contratto nazionale. Sono certo la
manifestazione sarà ancora più grande, più vibrante, più forte di quante ce
ne sono state finora ed avrà in sè un potenziale esplosivo di energia e di
protesta capace di far cadere il Governo. Ma questi non cadrà perchè
l'evento contiene dentro una contraddizione. Abili artificieri del PD e
della CGIL stanno provvedendo a disinnescare la carica esplosiva di una
grande voglia di rinnovamento quale non era venuta alla luce in Italia negli
ultimi dieci anni. Lavorano per decapitare di obiettivi l'evento. E se il
governo cadrà non cambierà niente perchè la cannonata sarà sparata a salve e
perchè a spararla sarà Guglielmo Epifani.
Guglielmo Epifani non nasconde la sua insofferenza il suo fastidio, per la
base operaia inquieta ed ancora classista e di sinistra della Fiom. Non ha
condiviso il mancato accordo di Pomigliano ed avrebbe preferito firmare
come ha fatto per l'Alitalia e come ha indotto a fare alle categorie che
hanno accettato accordi sulla base del protocollo separato Cisl ed Uil . Non
ha potuto fare a meno di abbozzare e mettersi dal lato della Fiom perchè
Marchionne ha preteso troppo. Non si è accontentato di chiedere la riduzione
dell'operaio a macchinario vivente con l'WMC ma ha preteso due cose regolate
dalla Costituzione e dalle leggi che nessuno poteva dargli senza commettere
abuso: il diritto individuale allo sciopero, il diritto alla salute. Abuso
commesso da Cisl ed Uil con la complicità del governo.
La CGIL ha stipulato a Genova un accordo con la Confindustria che
riguarda la revisione in negativo per i lavoratori di tutti gli accordi
interconfederali e di tutte le leggi vigenti. La CGIL non si opporrà, non si
strapperà i capelli per il collegato lavoro che indebolisce e rende inerte
l'art.18 e rende difficile e problematico l'accesso alla giustizia per i
lavoratori con cavilli e percorsi simili ai check point israeliani che fanno
impazzire ed umiliano i palestinesi. Tremonti e Sacconi si sono vantati
recentemente di avere apportato, con la "complicità" dei sindacati, un
"refuso" alla finanziaria che ritarda di oltre un anno l'età pensionabile.
Non ho dubbi che ci sia un disegno di privatizzazione dell'INPS e dell'INAIL
che, con i loro bilanci attivi e le loro riserve miliardarie sono diventati
un grosso bottino che fa sbavare l'imprenditoria italiana.
Il 16 ottobre avremo una immensa piazza vibrante di sdegno per il degrado
della condizione dei lavoratori, di speranza per un futuro diverso, una
piazza animata da una grande voglia di giustizia, giustizia ed ancora
giustizia. Giustizia per i sei milioni di precari che non hanno alcun
diritto ad alcunchè e guadagnano meno di seicento euro al mese, giustizia
per i bassi salari congelati dal 1993 e da allora ridotti di circa il
quaranta per cento.Giustizia per la crescente asocialità della impresa che
chiude o delocalizza in cerca di condizioni di sfruttamento sempre più
spietato della manodopera. Giustizia per i duecentomila professori
svillaneggiati, calunniati ed espulsi dal lavoro che era lo scopo della loro
vita. Avremo una folla immensa che vuole rimettere l'Italia sui binari
della prosperità e del welfare dai quali è stata fatta deragliare per
arricchire i già ricchi. Ma questa immensa forza del proletariato manuale
ed intellettuale resterà senza obiettivi: non é stato finora e non sarà
chiesto niente per loro tranne una generica politica di espansione
industriale e qualche spicciolo di risparmio dal fisco. La scuola continuerà
ad essere smantellata ed i contratti nazionali ad essere derogati. Questo
vuole non solo la Confindustria la Cisl e l'UIl ma anche il PD di Bersani
Ichino e Treu e la CGIL di Epifani. Non ci sarà uno sciopero generale come
quello che hanno visto la Francia, la Spagna e la Grecia. Non ci sarà
niente perchè il PD nel momento di grande crisi del centro-destra deve
dimostrare all'elettorato di destra di essere suo garante come e meglio di
Berlusconi. Del suo elettorato di sinistra ereditato dal PCI non teme
abbandoni perchè trattasi di persone fidelizzate da anni di voto "a
sinistra". E poi, se non votano PD dove vanno a sbattere la testa? Debbono
abbozzare, turarsi il naso e fare buon viso a cattivo gioco.
Ecco perchè il 16 ottobre il mio cuore batterà con il popolo insorgente ed
in lotta ma senza farmi alcuna illusione che qualcuno raccoglierà la sua
richiesta. Succederà quello che è successo al popolo del 20 ottobre 2007.
Una delusione che farà dell'Italia un luogo in cui le regole del Novecento
sono state cancellate.
Pietro Ancona
già segretario generale della CGIL
già membro del CNEL

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