mercoledì 17 febbraio 2010

la soma caricata sull'asina Italia

Caro Professore Boeri,

ho letto il suo interessante articolo (che condivido)su repubblica di ieri dedicato alla spesa delle regioni con particolare riferimento alla spesa per la politica. Al punto in cui siamo la situazione è talmente deteriorata che la ritengo irrecuperabile. Facciamo l'esempio della Sicilia dove abito. Fino al 1980 le spese di investimento del bilancio della regione erano di gran lunga superiori a quelle correnti ed il numero dei dipendenti era di circa seimila (già tanti) più i dipendenti degli enti regionali (altri diecimila). Ora
le spese per investimenti sono soltanto quelle di provenienza europea e già finalizzate e comunque spesso eluse nella loro destinazione e riportate ad ingrassare l'esistente e cioè le consorterie parassitarie di consorzi, enti, etcc..Tutti gli introiti della Regione che sono tantissimi per trasferimenti e per la riscossione delle tasse oggi vengono divorati dalla Regione
che è diventata l'unica benefattrice di tutte le risorse prodotte e che, in questo modo, vengono sequestrate e destinate al mantenimento di una Oligarchia politica costosissima probabilmente più del Parlamento Camera e Senato messe insieme e da una burocrazia che produce sempre nuove teste apicali. Si tratta di circa quattromila dirigenti su una massa di funzionari e di dipendenti tra interni ed esterni a carico di almeno trentamila persone.
Nonostante introiti che sarebbero bastevoli a mantenere un ricco e prospero Stato, la Regione Sicilia si è indebitata. Ha creato 27 ATO con una burocrazia notevole che però non riesce a pagare i salari ai netturbini per cui a Paternò è in corso un intervento dell'Esercito per raccogliere montagne di immondezze. Le privatizzazione delle acque che fin qui si sono fatte hanno raggiunto esiti di disperazione per cittadini ai quali arrivano bollette con le quali si debbono pagare le spese e i grassi fantastici stipendi degli amministratori del servizio idrico.
La politica è diventata business e occasione di arricchimento facile. Anche un deputato onestissimo alla fine del mandato si ritrova con un conto in banca che poche professioni e pochi impieghi consentono. C'è una corsa affaristica all'accaparramento dei posti che premia i più spregiudicati, i più forti, coloro i quali hanno un gruppo alle spalle.
Avrà sentito che la Regione Sicilia compera ai produttori di agrumi arance per dodici milioni e mezzo di euro. Un intervento inutile che serve a tacitare i malumori degli agricoltori ma non risolve il problema che, come lei insegna, sta nei prezzi miserimi imposti ai prodottori (un chilo di arance 15 centesimi), nel parassitismo ingordo della filiera e poi nel fatto che il consumo finale è depresso dai bassi salari,. Una famiglia operaia oggi si deve preoccupare di comperare il pane e nell'alimentazione cancella la frutta che non può più permettersi.
La Regione da anni non interviene più nell'economia della regione se non per farsi divorare il suo interno con le privatizzazioni dei servizi o la loro esternalizzazione. Non si spende una lira per la manutenzione del territorio, delle scuole e degli ospedali e quando si interviene l'odore di malaffare è sempre fortissimo. Tutto va in malore e si ha l'impressione di vivere dentro città abbandonate a se stesse.
Se durano le piogge che stanno gonfiando le nostre terre avremo centomila sfollati. I due bambini di Favara morti nella casa fatiscente che abitavano sono tra le vittime di questa ondata di maltempo assieme a quelli del messinese. Abbiamo già cinquemila sfollati. Ma la politica è
dedita ad altro. La giunta Lombardo è sostenuta dal PD che proviene da un antico collaborazionismo subalterno del PCI che ha sfiduciato la politica tra i siciliani.
Di questo passo il crack dell'economia e della politica non sono lontani.
Ma di questo nelle forze politiche non c'è alcuna consapevolezza.
Mi auguro che persone come lei, opinion leader, possa sensibilizzare il Potere prima che sia troppo tardi per tutti.
Pietro Ancona
(segretario regionale della CGIL in pensione)

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/16/punire-la-spesa-allegra.html

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