sabato 20 febbraio 2010

la francia mostra il suo volto di feroce colonialista

Gaza: la Francia dirige il prolungamento del muro di separazione

dic 28th, 2009 | By admin | Category: News



Su Voltairenet

Gaza : la France supervise le prolongement du Mur de séparation

traduzione di Giuditta

Pochissimi prodotti sono autorizzati a passare nella Striscia di Gaza, sia che provengano da Israele che dall’Egitto;.
Centinaia di gallerie sono state scavate sotto il confine con l’Egitto al fine di garantire l’approvvigionamento della popolazione. Queste gallerie sono inoltre utilizzate dalla Resistenza per procurarsi le armi.

Lo Stato di Israele fa di tutto per trasformare la Striscia di Gaza in Bantustan, sull’esempio dei modelli già sperimentati dai suoi consulenti in Guatemala e in Sud Africa.

In questa prospettiva, Israele ha costruito un Muro di separazione, il cui tracciato è stato considerato illegale, secondo il diritto internazionale, dalla Corte permanente di arbitrato dell‘Aia.
Questo muro sta per essere prolungato di una decina di chilometri.

Nel Muro che separa Gaza dall’Egitto sono stati inseriti tubi fino a 35 metri di profondità e riempiti di acqua di mare, per inondare i tunnel.

Una seconda opera è composta di placche di metallo di 18 metri di lunghezza e 50 centimetri di spessore. Queste placche sono considerate impenetrabili e sono dotate di sensori per rilevare eventuali lavori di scavi.

Il Muro è stato costruito sotto la guida di consiglieri americani e francesi.

Questa settimana, il direttore della Intelligence Militare francese, il generale dell’esercito Benoit Puga, è venuto personalmente a ispezionare il cantiere..

Esaminando quella che sta diventando, secondo le stesse parole del presidente Nicolas Sarkozy, "La più grande prigione del mondo", il generale Puga si è congratulato dei progressi di lavori di accerchiamento.

Ha dichiarato che questa era "la più grande operazione della Storia" volta a interrompere i sotterranei, e che potrebbe servire di modello in altre regioni del mondo.

1,5 milioni di persone vivono nella Striscia di Gaza, e secondo il relatore delle Nazioni Unite, Jean Ziegler, la maggior parte sono malnutrite e può sopravvivere solo grazie al contrabbando che permettono questi tunnel.

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