sabato 20 febbraio 2010

la Confindustria e gli imprenditori onesti esclusi dal banchetto

La Confindustria e gli imprenditori onesti esclusi dal banchetto

La Confindustria è stata il motore centrale delle privatizzazioni che spolpano lo Stato dall'interno e che stanno giungendo a punte parossistiche, a mete inimmaginabili fino a qualhe tempo fa. Ha lavorato di fino e di grosso, sviluppato intense campagne lobbjstiche, sfruttato e strumentalizzato gli errori ed i difetti della pubblica amministrazione e dell'intervento pubblico in economia ed ha realizzato il suo sogno, raggiunto il suo successo, quando ha convinto gli excomunisti traghettati dalla Bolognina al magnifico regno della borghesia, del mercato, delle borse, della libera intrapresa, a fare proprie le sue idee. Come si sa i comunisti sono quadrati esecutori delle cose nelle quali credono . Sono stati tra i migliori e più diligenti propagandisti e fautori delle privatizzazioni. D'Alema è intervenuto diverse volte per spiegare che i servizi locali (acqua,gas,trasporti,netturbe...) andavano privatizzati incurante del fatto che questo avrebbe comportato e comporta un aggravio dei costi che è stato scaricato sulle spalle degli utenti. Non ha voluto tener conto che la trasformazione delle municipalizzate in SPA avrebbe sottratto queste al controllo della Corte dei Conti ed al rigore della finanza pubblica. Ad ogni privatizzazione corrisponde un consiglio di amministrazione pagato a fior di milioni di euro. Quanto abbiamo appreso in questi giorni sul modus operandi di Bertolaso e quanto è accaduto all'Amia di Palermo dimostrano quanto sia perniciosa l'adozione di criteri privatistici anche se invocati spinti dall'assillo del fare subito e come una
compagine di mignatte e di sciacalli disposti a fare anche da ruffiani si è insediata attorno alla Protezione Civile per gestirsi gli appalti che, secondo un galantuomo come l'ex Presidente della Sardegna Antonello Soru sarebbero costati centinaia di milioni in più del dovuto. Stiamo parlando di un uso arbitrario e senza controllo di fondi pubblici che, per la protezione civile, in questi ultimi anni è stato di dieci miliardi di euro! Una vero saccheggio dello Stato legalizzato ed alla luce del sole!
La Confindustria non ha alzato un dito per proteggere i suoi iscritti imprenditori dall'uso arbitrario
dei poteri discrezionali della Protezione Civile e dello Stato. Soltanto coloro che sono molto ammanigliati con i vertici della destra che controlla con criteri padronali il Governo può accedere ai finanziamenti e può lavorare. Mentre Tremonti taglia i fondi per scuola, sanità, pensioni, ammortizzatori sociali, chiude tutti e due gli occhi per l'immenso sperpero e per gli sprechi di opere costate anche dieci volte più del dovuto. Ho letto una nota che indica il costo a metro quadro delle casette date ai terremotati abruzzesi pari a quelli di un appartamento al centro di una grande città italiana. Ma nessuno si chiede, ed è sintomatico, quando è costato il G8 de l'Aquila oltre a quello lasciato in aria della La Maddalena.
Il vertice della Confindustria non solo non ha tutelato i suoi iscritti imprenditori ed il Mercato che è
una sorta di tabù dei direttori del Sole 24 ore che da anni ci imbottiscono il cervello di disprezzo per quanto non è regolato dalle auree prescrizioni del liberismo ma partecipa al grande bottino, alla grande spartizione. Società della signora Marcegaglia sembrano ben piantate dentro l'affare La Maddalena. Come può la Confindustria tutelare in queste condizioni i suoi iscritti? Osserviamo amaramente che non siamo più ai tempi di Costa e che lo Stato è diventato la Grande Preda dei branchi di squali che riescono ad ammanigliarsi il potere.
L'onestà è indivisibile e non ci possono essere scissioni schizzofreniche. Se si partecipa al bottino lasciando indietro gli imprenditori che sono lontani dai Palazzi non si può lottare davvero la mafia che regola la vita oramai di tutto il Paese

Ora,la Confindustria, dopo molti mesi dalla decisione della sua associazione siciliana, ed a distanza di quasi trentanni dalla legge che introduce nell'ordinamento italiano il delitto di associazione mafiosa,scopre che deve impegnarsi nella lotta contro la mafia che è una grossa turbativa del mercato e del corretto sviluppo della concorrenza, cose apparentemente sacre ai liberali. Meglio tardi che mai
ma non ha mai espulso dalle sue file le aziende che sono state condannate per mafia.
Credo che le posizioni della Confindustria sulla mafia siano un imbellettamento di un corpo di imprenditori in parte mafioso o attiguo alla mafia che prevarica e rende impossibile il libero commercio soffocandolo e costringendo al fallimento o a vivacchiare gli imprenditori onesti. Basti vedere i prezzi dei prodotti agricoli liquidati agli agricoltori ed i prezzi finali della merce che arriva sul mercato. Filiere parassitarie che moltiplicano i prezzi sulle quali nessuno indaga!Venti centesimi per un chilo di frumento, quindici centesimi per chilo di arance ai produttori che non si rifanno neppure dei costi! Basti vedere chi controlla il commercio della carne e tutti i commerci all'ingrosso per dubitare molto che non vi siano dentro investimenti mafiosi. Soltanto dalle indagini della Magistratura a volte si scopre che intere catene di supermercati sono gestiti dalla mafia e sono strumenti eccellenti per il riciclaggio di denaro macchiato di sangue, sporco. Gli imprenditori onesti sono vittime di questo sistema. Debbono stare zitti, si debbono piegare, non possono far nulla anche perchè non sempre trovano persone o partiti disposti ad ascoltarli.
Mi domando però come, dopo quanto si è scoperto in questi giorni sul sistema di distribuzione degli appalti fatto da Bertolaso, gli industriali continuino a dare fiducia alla destra di Berlusconi e company.
La risposta che mi sono data è che, sul campo, hanno scoperto che l'opposizione in definitiva non è molto diversa dalla maggioranza e che il sistema politico sia tutto corrotto. Quindi la vecchia arte degli italiani dell'arrangiarsi, del cercare di non farsi travolgere, non sprofondare nelle sabbie mobili, sopravvivere e magari cercarsi quello che si chiama "strapuntino".
Al punto in cui stanno le cose, con lo Stato largamente colonizzato in tutte le sue articolazioni anche le più delicate (Forze Armate) da grosse colonie di privati che ne divorano il midollo, bisognerebbe intraprendere una strada del tutto opposta, azzerare i danni che si sono fatti dappertutto, alla scuola, al servizio sanitario, al bilancio.
Il PD canta vittoria perchè dal decreto sulla Protezione Civile è stata stralciata la parte che riguarda la SPA. Certo è encomiabile ma non altera per niente lo stato delle cose che produce miliardi di spesa senza controlli. In ogni caso, l'impegno del PD è venuto soltanto dopo che la Magistratura ha ordinato gli arresti di alcuni funzionari e imprenditori. E' sintomatico assai il fatto che nessuno scandalo scoppi in Parlamento. E' indice di comunanza se non di interessi di coabitazione nel sistema Italia.
La severità che tutti i benpensanti di destra e di sinistra mostrano per le richieste anche le più modeste dei lavoratori per le quali non ci sono mai i fondi, l'Italia è in deficit, etc.. non viene mai mostrata per le spese spagnolesche imposte dal ceto politico. Si sono concessi ai precari soltanto pochissimi spiccioli per la disoccupazione con un tetto massimo di duemila euro l'anno. Tetto che è stato negato con grande indignazione bipartisan per i managers pubblici che possono salire ben oltre il milione di euro l'anno! Milioni di euro saranno spese dallo Stato e dalle Regioni per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia mentre le scuole gli ospedali le carceri cadono a pezzi.E' inaccettabile. E' tipico del Regime Oligarchico nel quale siamo sprofondati. Le oligarchie politiche costano oramai più di cento miliardi di euro e cioè quanto l'intero sistema sanitario. La politica è diventata businesa e dopo l'homo faber e l'homo oeconomicus, ora abbiamo l'homp politicus. La politica è diventata professionale per professionisti. Il processo di mercificazione delle idee e dell'impegno è compiuto. Diventare deputato o senatore o governatore è assai di più che vincere all'Enalotto. Molto di più!! Basta sapere usare bene il Kit di Forza Italia o del PD!
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

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