PARA' MORTO: IL PADRE DI SCIERI PARLA DI INDAGINE LACUNOSA
Venerdì 14 Agosto 2009 15:10
"Un'indagine condotta in maniera a dir poco lacunosa, obbedendo ad una precisa strategia che poteva solo portare ad un nulla di fatto. Come è poi accaduto". Lo ha detto questa mattina Corrado Scieri, padre di Emanuele, il giovane avvocato siracusano trovato cadavere dieci anni fa ai piedi della torretta dell'asciugatoio dei paracadute nella caserma Gamerra di Pisa. Corrado Scieri, assieme alla moglie Isabella Guarino ed al figlio maggiore Francesco, stamani ha partecipato a Siracusa all'incontro nel corso del quale sono state presentate alcune iniziative per ricordare Lele Scieri a dieci anni dalla morte. Il Comune di Siracusa ha deciso di intitolargli uno slargo, mentre domani a Noto, sua città natale, si svolgerà un concerto dei "Tinturia". "La musica - ha aggiunto Corrado Scieri - era una delle grandi passioni di mio figlio, un ragazzo pieno di vita che nelle fasi iniziali dell'inchiesta sulla sua morte hanno invece tentato di far passare come un giovane pieno di paure e di insicurezze tanto da averlo spinto al suicidio. Un assurdo!"
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commissione Difesa del Senato alla caserma "Gamerra"
"I soprusi? Sono accettati"
Sette casi di nonnismo
"I parà minimizzano"
dal nostro inviato GIANLUCA MONASTRA
PISA - E' il giorno dei senatori, dentro la caserma. Arrivano in otto della commissione difesa del Senato nella scuola di addestramento dei parà della Folgore a Pisa. La caserma dove è morto Emanuele Scieri. Entrano per sentire gli umori della brigata. Trovano tensione e silenzi, "un forte spirito di corpo" e l'elenco degli ultimi episodi di nonnismo denunciati alla Folgore. Sette dall'inizio dell'anno ad oggi. Uno a Livorno, gli altri a Pisa, tutti segnalati alla magistratura militare. Botte, flessioni obbligate, piccoli e grandi imposizioni.
Il primo a marzo (cinque parà coinvolti), un altro a maggio (sei). Gli altri cinque casi, a luglio e agosto. Di questi ultimi, quattro hanno interessato quattro militari, il quinto invece risale a venerdì 13 agosto. Quando alcuni allievi parà del gruppo di Emanuele Scieri vennero costretti a viaggiare su un pullman, da Firenze a Pisa, seduti senza appoggiarsi allo schienale. "Abbiamo parlato - dice il senatore Ds Lorenzo Forcieri - con due delle reclute costrette a viaggiare in quel modo. Pensate, hanno minimizzato giustificando chi gli aveva dato l'ordine". Atteggiamento simbolo, specchio dell'anima della brigata.
"Tutti negano di aver subito atti di nonnismo - racconta il senatore dei Verdi Stefano Semenzato - e chi ha ammesso qualche 'scherzo pesante' ha detto che era comunque a fine di bene. L'impressione? All'interno della Folgore la violenza viene considerata normale e il nonnismo viene accettato e subìto in silenzio". La commissione ha incontrato il generale Lorenzo Forlani comandante delle forze di proiezione e il generale Enrico Celentano, comandante della Folgore. Poi dopo una visita in tutta la scuola (compresa la scala sotto la quale è stato ritrovato il cadavere di Emanuele), l'assemblea con i soldati.
"Sono entusiasti di stare alla Folgore - aggiunge Forcieri - ma poi se domandi quanti ne resteranno dopo la leva, alzano la mano in pochissimi". "Secondo il generale Celentano - racconta il presidente della commissione Difesa, Doriano Di Benedetto (Udeur) - una delle cause del nonnismo è la scarsa presenza di personale di comando nelle ore serali e nei fine settimana. Il problema, che riguarda tutte le caserme, è pagare le ore di straordinario. Ma se i fondi non crescono, sarà difficile farlo". La commissione lascia la caserma nel primo pomeriggio.
A pochi chilometri di distanza, nelle stanze della procura, ancora interrogatori, indagini. Tra i parà ascoltati ieri, anche - e nuovamente - il "supertestimone", Stefano Viberti, l'ultimo a vedere Emanuele vivo. Servirà non solo per l'inchiesta sulla morte del parà, ma anche per capire cosa non ha funzionato nelle mancate ricerche del ragazzo (ritrovato morto dopo tre giorni). Intorno alla brigata, altri momenti cupi. Martedì sera, un militare di leva si è tagliato le vene ai polsi (solo pochi giorni di prognosi) all'interno della caserma dei Lupi di Toscana a Firenze, la stessa dove Emanuele aveva iniziato la naia.
"Autolesionismo, niente di strano" dicono dal comando regione centro. Oggi, invece, autopsia sul corpo di Vincenzo Sicilia, 27 anni, il parà ucciso da un malore a Pistoia, mercoledì, poche ore dopo il congedo. Anche lui avrebbe subìto in passato atti di nonnismo, secondo una segnalazione della famiglia. Oggi i funerali di Emanuele a Siracusa.
(27 agosto 1999)
http://archiviostorico.corriere.it/1999/agosto/27/Para_sette_casi_nonnismo_Pisa_co_0_9908271946.shtml
http://solleviamoci.wordpress.com/2009/08/14/in-memoria-di-emanuele-scieri-14-16-agosto-1999-2009/
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