martedì 8 settembre 2009

Mio nipote Marco Ficarra

8 settembre: “Stalag XB”
By Andrea Plazzi


L’amico Marco Ficarra (fresco fresco di un blog personale che nei prossimi giorni andrà a regime) è grafico, illustratore pittore e – cosa non molto nota – una delle figure che a partire dagli anni Novanta più hanno contribuito all’innovazione tecnico-professionale e alla qualità dell’editoria a fumetti.
Con lo studio grafico RAM da lui fondato è stato infatti tra i primissimi in Italia a sviluppare il lettering computerizzato, in autonomia e spesso in anticipo rispetto agli USA, eterno mercato di riferimento.
Tra le qualifiche di cui sopra Marco ha aggiunto da poco quella a me carissima di autore di fumetti: il suo volume Stalag XB, uscito per Becco Giallo a ridosso dell’estate, ha già ricevuto numerose e ottime recensioni.

Il libro nasce da una storia famigliare che Marco conosceva da tempo e che a un certo punto ha dovuto raccontare: il suo pro-zio Gioacchino Virga, ufficiale dell’esercito regio durante la II Guerra Mondiale, all’indomani dell’8 settembre 1943 fu internato in diversi campi di lavoro e di concentramento, per poi morire in quello che dà il titolo al libro dopo essersi rifiuto di aderire alla Repubblica di Salò.

Non sono la persona migliore per valutare e recensire un libro che ho visto nascere sin dalle primissime pagine e mi limiterò a dire che la mezzatinta dello stile falso-naif di Marco è davvero espressiva e a un vecchio lettore fa un certo effetto ammirarla in pagine che assomigliano a un sorprendente omaggio alla tradizione amatissima (e lontanissima dalle atmosfere del libro) del pocket italiano, con quelle due grandi vignette in ciascuna pagina.

Domani, 8 settembre (e quando se no?), il libro viene presentato a Bologna presso la sede dell’Istituto Storico Parri Emilia-Romagna, nel loggiato del chiostro del complesso conventuale di San Mattia, con ingresso dal civico 20 di via Sant’Isaia.
Insieme all’autore interverranno il Direttore dell’Istituto Luca Alessandrini, il giornalista ed esperto di fumetto Luca Baldazzi, Alberto Sebastiani dell’Università di Bologna e infine Bruno e Silvana Vialli, figli del tenente Vittorio Vialli, autore di un ricco fondo fotografico che è stato di grande aiuto nella stesura del libro. Presiede l’incontro Giuseppe Giampaolo, Presidente dell’Istituto.

Il libro ha un sito (dove in particolare trovate il booktrailer) e in questi giorni gli si sta affiancando 8 settembre 1943, un originale progetto online di raccolta di documenti, testimonianze e materiali di ogni tipo su questa data cruciale che si attiverà nelle prossime settimane.



Marco Ficarra Racconto a fumetti la morte nel lager di Zio Gioacchino
Repubblica — 10 luglio 2009 pagina 13 sezione: BOLOGNA

Gioacchino Virgaè uno dei tanti militari italiani che, dopo l' 8 settembre 1943, ha detto no all' esercito della Repubblica Sociale Italiana, e al fascismo ha preferito la prigionia nei campi di concentramento nazisti. Una scelta di resistenza che viene oggi ricordata e omaggiata da un fumetto. Una storia pubblicata da Becco Giallo: "Stalag XB". Una storia vera, quella di Gioacchino, ma comune a tanti. L' autore? Marco Ficarra, palermitano d' origine, bolognese d' adozione, fumettista, fondatore dello spazio espositivo Ram Hotel. Ma, soprattutto, `nipote' (o, meglio, cugino di secondo grado) di Gioacchino Virga. Uno `zio' ritrovato, stando a quanto racconta Ficarra: «Di `zio' Gioacchino, in famiglia, mi avevano parlato poco. La sua è una storia dolorosa, che ho scoperto solo da adulto, qualche anno fa, quando mio padre mi ha dato un pacco: la corrispondenza di Gioacchino dal campo di concentramento, le lettere scrittee ricevute. `Zia' Anna, sua sorella, cugina di mio padre, le aveva conservate. Erano la sua vita in vari stalag, tra il 1943 e il 1945: lo stalag 307 a Deblin, il XB a Sandbostel, il XIIID a Norimberga. Lettere che, in fondo, raccontavano anche la storia di tanti altri, internati come lui». Gioacchino muore il 14 marzo 1945, di fame e di freddo. «A pochi giorni dalla fine della guerra», commenta Ficarra. Un suo compagno di prigionia raccoglie le sue lettere, quelle chei parenti gli scrivevano, i pochi documenti, alcuni fogliettini e, quando finalmente rientra in Italia, li porta al padre di Gioacchino. «In quei fogliettini, scritti fonte e retro, c' era un elenco di pietanze: i `piatti prelibati' : quelli che gli preparava sua madre, quelli di casa. Mio zio sognava solo di tornare a casa. Mi ha commosso. Mi sono interessato alla storia degli internati italiani. Ho letto diari di sopravvissuti, studi storici,e ho viaggiato per l' Italia tra i parenti ancora vivi, per conoscere Gioacchino. Da questo nasce Stalag XB, la storia di mio zio, dalla Regia accademia di fanteria e cavalleria di Modena all' armistizio, dall' arresto in Grecia, dove combatteva in quel momento, alla deportazione. L' ho mescolata a tante piccole vicende di connazionali che hanno fatto una resistenza dimenticata: non entrare nell' esercito di Salò, spesso a prezzo della vita». In quei campi di concentramento, in effetti, c' erano antifascisti, ex fascisti, ma soprattutto Italiani che avevano fatto una scelta: non collaborare con la RSI. «È un momento tragico per il Paese. Tra le lettere a Gioacchino, c' era anche quella dello zio Giulio di Milano, che raccontava di suo figlio, nell' esercito di Salò. C' erano famiglie divise sui due fronti, è cosa nota, ma trovare questa storia comune, di un mio parente, mi ha fatto vedere quante persone si sono trovate in quella situazione. E anche per questo che la presentazione ufficiale del libro (anche se il 15 luglio alla libreria Modo Infoshop, in via Mascarella, sarà proiettato in anteprima un book trailer di due minuti, con tavole, appunti e documenti usati per il libro) sarà l' 8 settembre all' Istituto Parri». Una data storica e un luogo di approfondimento della memoria per ricordare una realtà di dolore e pena, con un fumetto. «Gioacchino così da lutto personale diventa un ricordo condiviso, in una storia. Questo ha reso felice zia Anna». - ALBERTO SEBASTIANI


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RIAPRONO LA BARA DI GIOACCHINO
c s
— 18 novembre 1995 pagina 18 sezione: CRONACA

Quegli occhi indimenticabili di Marco e Gioacchino
VANESSA AMBROSECCHIO
— 26 agosto 2004 pagina 1 sezione: PALERMO

Bruno, fumetti ad alta tensione Racconto questa Italia disfatta

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e