Caro professore,
non bisogna criminalizzare il dissenso. Durante il fascismo i dissidenti venivano qualificati come disfattisti. Oggi vengono indiziati come terroristi. Lei deve accettare laicamente le critiche che le vengono rivolte per il progetto Gelmini (se è vero che è lei il vero ideatore). Il fatto che lei sia ebreo è del tutto ininfluente come quello che io sia ateo- Non bisogna neppure fare del vittimismo per il fatto di essere ebrei e di criminalizzare chiunque si permette di rivolgerle una critica. Mi pare che ci si marci molto nell'insultare dando dello antisemita a chi non è d'accordo su una riforma che sta producendo
angoscia in molte famiglie.
Lei si confronti nel merito sulle cose alle quali crede se ne è davvero convinto e non lasci che coloro che dissentono da lei vengano insultati ed additati come
persone pericolose alla pubblica opinione,.
Pietro Ancona
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1 commento:
Concordo.
Caro Pietro, ho trattato lo stesso argomento qui, forse ti può interessare.
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