Primarie a Palermo Prime riflessioni
Rita Borsellino e i segretari di quattro partiti che hanno sostenuto la sua candidatura alle primarie di Palermo hanno perso. Bersani, Ferrero, Vendola ed il potente esponente dell'Idv palermitano Leoluca Orlando hanno perso con lei nella volata finale che l'ha distanziata di una piccola manciata di voti dal vincitore Ferrandelli. Assieme alla Borsellino esce sconfitto un disegno riguardante la candidatura e la elezione di Leoluca Orlando alla Regione Siciliana. Lombardo convitato di pietra delle primarie esce vincitore assieme ai suoi sostenitori Cracolici e Lumia che io chiamerei i grandi zii del giovanotto appena eletto.
Alla Borsellino sono mancati voti di sinistra che lei ha scoraggiato con le sue dichiarazioni sull'art.18 che non è per lei un tabù e sul governo Monti che sarebbe un male necessario. Forse la Borsellino non conosce bene la natura del suo stesso elettorato che è sempre stato non solo antimafia ma di sinistra e legato ai lavoratori e che quindi non poteva gradire le sue gratuite quanto deplorevoli dichiarazioni sul diritto alla giusta causa. In quanto al suo antagonista vincitore tutta Palermo sa che non è giunto al successo con le sue gambe ma con il potente appoggio dei personaggi che sostengono il governo Lombardo e che detengono una parte essenziale del pacchetto azionario del PD siciliano. Non si tratta quindi della vittoria del giovane consigliere comunale contro l'anziana europarlamentare, ma della vittoria di una fazione del PD che ha finora imposto l'alleanza con Lombardo in Sicilia. Mai come in questa vicenda delle primarie palermitane i giochi di potere dei potentati politici hanno avuto la prevalenza su tutto con buona pace per tutti.
Rifondazione Comunista e Sel non si rendono conto della loro estraneità alla natura delle correnti che percorrono il PD e ne fanno un Partito che si anima soltanto attorno a lotte di potere dei suoi gruppi dirigenti. Sbagliano a partecipare alle primarie del PD ed avrebbero fatto bene ad organizzare le primarie della sinistra introducendo nella palude centrista e moderatista della politica la radicalità necessaria che la fa vera e rispondente ai sentimenti della gente. Partecipare alle primarie del PD vuol dire accettare il centro-sinistra che oggi non è più quello delle grandi riforme degli anni 70 ma una agglomerazione che condivide la politica liberista del centro-destra senza tante differenze.
Pietro Ancona
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