Ho vivo, come fosse ieri, il ricordo della madre vecchia e dolente al congresso di Napoli del 1959 del PSI, cui poi allora aderii seguendo la componente bassiana.
Nasce Placido Rizzotto a Corleone il 2 gennaio 1914, undici mesi prima dell’assassinio, per mano della mafia, di uno dei massimi dirigenti del grande movimento dei fasci dei lavoratori siciliani del 1892-1894, Bernardino Verro, consumato il 3 novembre 1914, poco dopo la sua elezione a Sindaco di Corleone con una strepitosa maggioranza. Un’esecuzione di un uomo simbolo di lotte di liberazione, la cui memoria non poteva essere facilmente cancellata.
Con la sconfitta del movimento dei Fasci dei lavoratori si rafforzò e consolidò in Sicilia il sistema di potere politico sociale facente perno sugli agrari e sui proprietari delle miniere ed i loro alleati, potere sul quale si innervava e viveva in simbiosi quello mafioso.
Torna a parlarsi di Placido Rizzotto, il dirigente della Camera del Lavoro di Corleone, socialista, ucciso dalla mafia il 10 marzo 1948 e buttato in una foiba. Oggi, dopo tanti anni dal ritrovamento del suo cadavere da parte dell’allora Maresciallo Carlo Alberto Dalla Chiesa, la sua identificazione a mezzo del dna è certa, ed il suo corpo è stato restituito al movimento operaio, di cui fu un coraggioso e combattivo esponente : avrà così una degna sepoltura, che tutti potranno onorare.
Luigi Ficarra
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