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Allarme lanciato all' Associazione dei Giuristi Democratici sull'art.8 dall'avvocato Luigi Ficarra da Padova
lettera inviata all’Associazione Giuristi Democratici
Cari compagni,
sono certo, e chiedo venia se mi è sfuggito, che la nostra associazione avrà già emanato via internet un documento per comunicare l'adesione di tutti i giuristi democratici d'Italia alla manifestazione indetta per il 9 marzo prossimo, a Roma, dalla Fiom-Cgil. Anzi, ritengo che dovremmo invitare tutti i nostri associati, magistrati, professori di diritto ed anche avvocati, a partecipare in tutte le forme possibili e consentite, allo sciopero generale proclamato per quella giornata in difesa della democrazia e della libertà in tutti i luoghi di lavoro.
Sappiamo infatti, per memoria storica, che quando la democrazia, come oggi già avvenuto con la servile complicità dei sindacati collaborativi Cisl e Uil, viene cancellata dalle fabbriche, silente e quindi complice anche l'attuale governo, essa è di fatto ridotta a pura parvenza, prefigurando un futuro da sudditi per tutti e piena libertà per il capitale.
In molte realtà locali, so che sono state prese iniziative politiche di singole associazioni e Partiti della sinistra di classe, perché almeno le organizzazioni territoriali della Cgil partecipino allo sciopero generale proclamato dalla Fiom per il 9 marzo: infatti , per gli obbiettivi da esso posti, interessa tutti i lavoratori ed i cittadini, non una singola categoria. Ecco perché, ripeto, noi dobbiamo invitare gli operatori del diritto, avvocati compresi, ad aderirvi nelle forme più aperte.
Condivido le osservazioni del compagno Panici - che grazie alla comunicazione dataci da Leonardo abbiamo letto nel sito - in merito all’annunciata modifica dell'art. 18 Statuto dei Lavoratori. Norma alla quale, come sappiamo, le organizzazioni sindacali aziendali possono derogare, così come ai Ccnl, in pratica abrogandone gli effetti, grazie al famigerato art. 8 del d.l. 138/2011, mantenuto ed applicato dal governo Napolitano-Monti. Il quale, anzi, col D. L. n. 1/2012, e la circolare applicativa di esso n. 32/2012, lo ha esteso anche alle Ferrovie, abolendo l'obbligo, imposto per esse dal precedente governo, di applicare il Ccnl delle F.S.. Va aggiunto a quanto giustamente scritto da Panici che non mi sembra risulti che la Cgil abbia promosso iniziative tese alla abrogazione del succitato art. 8 del d.l. 138/2011, che già di per sé, ripeto, annulla l'art. 18 st. Lav.; ed occorre altresì dire con chiarezza da parte nostra che se la Cgil, come organizzazione, non ritira la propria adesione al negativo accordo del 28 giugno 2011 con la Confindustria sulle deroghe ai Ccnl, ed anche la firma apposta all'appello del 4 agosto 2011 col padronato e le banche, per la modifica, già in fase avanzata, dell'art. 81 della Costituzione mediante l'introduzione dell'obbligo del pareggio di bilancio - (obbligo, che, come spiegato anche dal costituzionalista Gianni Ferrara, significa abrogazione degli artt. 3 e 41, comma terzo, della Costituzione, con conseguente stravolgimento di tutto il nostro ordinamento democratico) - il suo discorso sull'art. 18, come norma di civiltà, rischia di divenire residuale, un puro paravento.
Oggi, non schierarsi apertamente, da parte della Cgil, con la FIOM, per mantenere buoni rapporti con i sindacati collaborativi Cisl e Uil, costituisce una grave scelta opportunista, visto il pesante attacco a cui il sindacato dei metalmeccanici è sottoposto, non solo in tutte le aziende Fiat, ma anche nelle altre realtà industriali del paese, come ad esempio nella Carraro Trattori di Padova. Rischia di apparire un paravento il continuare da parte sua la trattativa con il governo e non promuovere alcuna mobilitazione reale in difesa dell'art. 18 così come fa oggi solo la Fiom.
Anche per questo motivo una aperta dichiarazione di adesione della nostra associazione allo sciopero ed alla manifestazione nazionale del 9 marzo acquista un particolare positivo significato politico.
Se non dovessimo manifestare apertamente detta adesione, che ripeto sono certo vi sia già stata e mi sia solo sfuggita, qualcuno - indubbiamente sbagliando di grosso -potrebbe, al fine di creare confusione, dire che la nostra posizione copre non solo quella già grave della Cgil, ma anche quella della Cisl, la quale, come certamente sapete, è arrivata ad essere così servile nei confronti del padronato da intervenire volontariamente, a sostegno delle tesi della Fiat, nel ricorso n. 4020/2011 contro questa promosso dalla Fiom-Cgil e deciso dal Tribunale di Torino con sentenza n. 2583/2011, che si trova facilmente in internet.
Un caro saluto
Luigi Ficarra
Padova, 02.03.12
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