domenica 16 dicembre 2007

l'Italia triste del New Jork Times

L'Italia triste descritta dal New York Times
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scrive Veltroni, dopo aver concordato con le osservazioni del giornalista americano: "A non funzionare - ha detto Veltroni - è la farraginosità del sistema politico-istituzionale, il clima di odio e contrapposizione che determina uno stato non sereno». Traduco in soldoni: realizziamo un accordo Veltroni-Berlusconi sulla materia elettorale per sbarazzarci una volta per tutte dai molesti piccoli partiti che frenano gli slanci dei due grandi partiti e cambiamo le regole di funzionamento del Parlamento (già abbastanza espropriato dei propri diritti) per adattarle alla volontà dell'Esecutivo ed il problema sarà risolto.....
Non è l'Italia ad essere triste (qui sbaglia il giornalista usa) ma i suoi poveri e la sua classe media davanti la quale si è spalancato il baratro della discesa sociale. E' triste il professore di liceo a 1400 euro al mese che stenta a mantenere la famiglia e certamente non potrà finanziare gli studi per la laurea del figlio. L'impiegato oramai anziano che sgomento nota le difficoltà del figlio a novecento euro al mese o precario al call center per molto meno a farsi una vita per conto suo. Sta male ed è triste la classe operaia con millequattrocento morti all'anno e diecine di migliaia di invalidi per salari di fame. Stanno male i pensionati dell'inps molti dei quali non possono più curarsi adeguatamente.
Ma c'è un'Italia gaudente che si sollazza tutti i fine settimana nelle più pregiate località del mondo: il milione di famiglie dei "consulenti" e degli amministratori creati dalla pubblica amministrazione dopo la bassanini e la modifca dell'art.5 della Costituzione. Le centinaia di migliaia di consiglieri regionali, provinciali e locali, dei funzionari, degli addetti a vario tipo ai politici. I m ille privilegiati del Parlamento C'è l'Italia di briatore che si raccoglie ogni estate in costa smeralda a bordo di "barche" in gara di lussi sotto l'occhio compiaciuto di Silvio Berlusconi. L'Italia dei managers privati capitanati da Montezemolo e dei managers pubblici a cui la finanziaria riconosce stipendi strepitosi. L'Italia dei Magistrati di cassazione a oltre cinquecentomila euro l'anno, L'Italia di chi controlla tutta la distribuzione in Italia di tutte le merci a cominciare dai farmaci creando consumatori senza diritti in un finto mercato in cui tutto è regolato dagli oligopoli a cominciare dalle assicurazioni, la benzina etcc...
Questa Italia ricca, gaudente, immersa nel benessere rimprovera dalle pagine del Giornale il pranzo di natale degli immigrati dicendo che sarà più ricco del loro!!
Purtroppo, nessuno vuole davvero cambiare questo stato di c ose. I poveri saranno sempre più poveri e numerosi ed i ricchi sempre più ricchi. La ricchezza dei ricchi italiani è la meno legittima perchè proviene da furti all'erario legalizzati e fatti alla luce del sole
o da prelievi imposti agli azionisti. Il governo Prodi è la prova che il centro-sinistra non vuole cambiare una virgola dello scenario delle classi sociali. Si mantengono i privilegi e si diminuiscono ancora i diritti dei lavoratori e dei poveri.
Nella fase che si apre, Veltroni, Berlusconi e Bertinotti, per evitare il cosidetto "apartheid" cioè il loro fallimento di classe dirigente, sono disposti a fare quadrato a chiudersi, ad espellere dal Parlamento qualsiasi forza critica.
Ma la fine della coesione sociale può aprire scenari imprevedibili che nè le condanne di Genova nè i processi a Forleo e de Magistris, potranno evitare.
Ma chi ha il potere mostra di non rendersene conto e va dritto per la sua strada. La prossima stazione sarà l'abolizione dei contratti di lavoro e con ciò uno degli strumenti di regolazione dei rapporti sociali sarà liquidato.

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