sabato 15 dicembre 2007

berlusconi, Bertinotti e Veltroni

Ho sempre sospettato l'esistenza di un filo sotterraneo tra Berlusconi e Bertinotti. Questo filo ora emerge con violenza e rischia di fratturare il campo di resistenza della democrazia italiana lesionato ma non demolito dai cinque anni di governo del Cavaliere e della sua banda.
Naturalmente, l'attore fondamentale dello sdoganamento e della proposta del Cavaliere non è Bertinotti ma Veltroni. Bertinotti si preoccupa solo di scompaginare la possibile resistenza a sinistra del nuovo blocco politico CdL-PD,proponendosi come terzo.
La sinistra-arcobaleno viene affondata il giorno stesso della sua costituzione ed i gruppi dirigenti della sinistra, a cominciare dagli intellettuali, invitati a fare mea culpa a non fare i
girotondini ( parola criminalizzata come quella dei pacifisti e dei no global) ed ad arruolarsi subito nella nuova fase della repubblica n ella quale, in nome della governabilità, si tagliano ali e gambe alla democrazia. Guai ai piccoli! Cioè a tutti coloro
che saranno tagliati fuori o si opporranno !
Mi ha colpito una frase di Bertinotti di commento dei funerali dei quattro operai di Torino.
Ha espresso un disagio che ha però attribuito a chi (?)lo considera cosa altra dal mondo operaio e dalle sue sofferenze. Vi ho letto in questa frase rivelatrice tutto il suo l'allontanamento ed un malcelato irritato senso di colpa
quando dice di avere letto negli occhi degli operai di essere considerato tra "coloro che non bruciano nelle fabbriche". Dovrebbe sforzarsi comprendere che se dopo quasi due anni di governo della sinistra con condizioni di vita e di lavoro che si aggravano e peggiorano di giorno in giorno non sia lecito l'interrogativo che si pongono gli operai.
Prodi dice che la sua forza è la resistenza e la pazienza. Una pazienza rivolta a dare al blocco sociale del PD e di Berlusconi il massimo di potere politico possibile. Una pazienza che ha già scardinato i fondamentali della sinistra coi sindacati che collaborano in forma subalterna con Montezemolo e si rifiutano di andare a Vicenza a protestare contro la colonizzazione militare usa del nostro Paese e con la sinistra di governo ridotta a docile strumento di copertura.
Dopo la Forleo anche De Magistris processato.Il Prefetto ed il Questore di Palermo, artefici di grandi pagine di lotta alla criminalità mafiosa, trasferiti. Un giovane anarchico morto in circostanze più che sospette nel carcere di Perugia. I no global condannati a pene ottocentesche mentre Castelli che presiedeva che era presente durante le torture in caserma e Fini che era installato in Questura non vengono neppure sentiti e nessuna notizia di ha dei black-bloc.Dieci milioni di famiglie italiani intristite dalla miseria mentre in Parlamento si litiga se mettere o no un tetto a stipendi faraonici per managers pubblici in genere collaboratori degli oligarchi politici. Una condizione del lavoro talmente dura da far dire ad un immigrato: "meglio la galera del cantiere"! Sbaglia il New York Times a parlare di un'Italia triste! Tantissimi stanno bene, sono ricchi, hanno rendite favolose non sono sono affatto tristi! La tristezza riguarda la popolazione che vive di lavoro, riguarda i pensionati e soltanto questi. la tristezza riguarda una classe operaia che non ha più nè partito nè sindacato. E' sola! Mentre Berlusconi stravince col berlusconismo del governo di centro-sinistra e si accinge ad inaugurare con Veltroni e Bertinotti la Terza Repubblica degli Oligarchi!

Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

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