giovedì 6 dicembre 2007

lettera al Ministro Ferrero sul Garante dei Diritti dei Migranti

Caro Ministro.

ieri sera da Gad Lerner lo spaccato del loombardo-veneto razzista era davvero impressionante. Facce feroci e generiche e mai documentate accuse ad etnie criminali che infesterebbero e renderebbero insicure le tranquille contrade operose del Nord.

Naturalmente tutto questo razzismo non nasce come reazione alla criminalità dei migranti quanto costituisce un formidabile strumento di lotta di classe per svalutare il valore salariale della manod'opera importante: dal momento che sei pericoloso per la nostra sicurezza, che sei brutto, sporco cattivo, che appartieni ad una razza inferiore ,ti pago di mano. Salari ridotti rispetti i già miserabili salari italiani e case molto più care dal momento che gli affittuari si comportano come autentici avvoltoi (salvo poi a lamentarsi se, per dividere le spese, gli appartamenti sono superaffollati).
Ti consiglio, prima di andartene, di lasciare una buona traccia di te proponendo la nomina di un GARANTE dei Migranti nei comuni e nelle zone di maggiare densità di immigrati.
Il Garante, nominato dal Ministro alla Solidarietà sociale, dovrebbe avere poteri di intermediario istituzionale in materia di ostruzionismi burocratici, sfruttamento, lavoro nero, prezzi dei fitti, assegnazione case popolari, scolarizzazione, sanità etcc....
Insomma dovrebbe essere una sorta di avvocato dei Migranti presso i Comuni e tutte le istituzioni.
Per quanto riguarda i ROM sarebbe opportuno accogliere la proposta del Prefetto di Roma.
Queste proposte potevano entrare nel Pacchetto Sicurezza se la delegazione della sinistra al governo non giocasse solo di rimessa ma avesse assunto un ruolo propositivo.
Ma gli errori si possono sempre correggere. La xenofobia, il razzismo hanno finalità di sfruttamento economico. Non esisterebbero nella nostra popolazione se non fossero indotti dalla propaganda interessata degli industriali (solo in Veneto quattrocentomila lavoratori) e della Lega. In Sicilia, dove non esistono cospicui interessi industriali, dove la voce dei leghisti è assente, non c'è razzismo. Presumo che sarebbe lo stesso in Italia se non ci fosse la volontà di tenere in pugno gli stranieri con la xenofobia.
Gradirei avere cenno di riscontro.
Cordiali saluti.
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

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