giovedì 15 novembre 2012

le manifestazioni di ieri

Lo sciopero di ieri La velina che è stata distribuita ai pennivendoli ed ai mezzobusti delle tv era di criminalizzazione delle imponenti manifestazioni di ieri attribuendone la responsabilità soltanto agli studenti (i lavoratori non vengono menzionati). E' un coro unanime: "al lupo, al lupo!" Il titolo più cattivo è stato quello dell'Unità: "violenti contro lo sciopero". Cattivo e furbastro per chè vorrebbe mettere in contrapposizione studenti e lavoratori attribuendo agli studenti la colpa di disturbare e fare vanificare il senso della protesta con le loro intemperanze. La responsabilità di quanto sta accadendo è del governo che sembra alla ricerca dello scontro per sfuggire al dovere di dare delle risposte e per non rallentare il corso della sua azione di smobilitazione del welfare e dei diritti. Che il governo non abbia nessuna intenzione di ascoltare "la piazza" si evince dalla dichiarazione della Merkel che è la capofila dei governi di destra europei. Ha detto: "Lo sciopero è un diritto, ma noi andremo avanti per la nostra strada!". Perchè sempre più frequentemente le manifestazioni degenerano? Innanzitutto per la volontà dei governi di non tenere in nessun conto la protesta dell gente ed in secondo luogo perchè esercita con prepotenza il diritto di stabilire come e dove si debbono svolgere le manifestazioni. I percorsi assegnati ai cortei escludono le zone dove sono i palazzi del Potere che vengono blindati e resi inavvicinabili da sbarramenti fisici e di poliziotti in assetto di guerra. La crescente quantità di poliziotti e di mezzi blindati crea un clima di tensione. E' una umiliazione per chi lotta non potere raggiungere la sede del governo o del Parlamento. La prospettiva che si apre e che si ricava dalla campagna di criminalizzazione dei massmedia è quella di un indurimento del contrasto che le forze di polizia fanno ai manifestanti. Andiamo verso un innalzamento della tensione e dello scontro. L'appello di Grillo ai poliziotti di scioperare assieme agli studenti ed ai lavoratori difficilmente sarà accolto ed avremo repressioni sempre più violente. Il responsabile del sindacato di polizia è arrivato ad invocare l'estensione agli scioperanti delle norme che vengono applicate agli sportivi violenti. Ma la lotta per il pane e per il futuro non è la stessa cosa della tifoseria violenta. Sbaglia il sindacalista dei poliziotti a chiedere misure liberticide. Le misure da prendere sono due: affidare la responsabilità dell'ordine pubblico agli stessi manifestanti riducendo la presenza della polizia ad un dato simbolico e abolire tute le zone di rispetto che impediscono ai cortei di raggiungere i palazzi del Potere. Lo Stato deve avere fiducia e rispetto per i suoi lavoratori ed i suoi studenti. Non deve agitare il manganello ma avere fiducia nella loro capacità di comportarsi da cittadini responsabili. Quando le manifestazioni erano affidate alle organizzazioni che le promuovevano tutto si svolgeva senza violenze e tragedie. I governi hanno l'obbligo di rispondere con atteggiamento positivo alle richieste che vengono dalle lotte. Ha il dovere dell'ascolto. Se non ascolta, se volta la faccia dall'altra parte non è governo di tutti ma soltanto dei ceti dominanti. Pietro Ancona

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