sabato 10 aprile 2010

Il PD al governo con Berlusconi?

Il PD al governo con Berlusconi?

E' stupefacente l'accanimento di Napolitano sulle riforme. Non passa giorno, non c'è occasione che
non registri il suo accorato richiamo alla "coesione", a riforme condivise, alla collaborazione tra centro-destra ed opposizione. Nella concreta situazione politica italiana, collaborazione e condivisione significano la resa senza condizioni del PD a Berlusconi. Dell'IDV e di Casini non importa molto. Di Pietro è criminalizzato da una campagna di odio e di calunnie che ricorda quella fatta a suo tempo contro D'Alema e contro Prodi. I massmedia della destra riuscirono ad avvelenare la gente contro Prodi da non potersi pronunziare il suo nome senza fare scattare una immediata e rumorosa reazione di rigetto. Napolitano non dorme la notte e lavora intensamente per assicurare l'abbraccio pubblico e per sempre della Oligarchia PD con quella PDL. Abbraccio che sarà suggellato dalla condivisione delle riforme.
Riforme fatte con la regia di Berlusconi e della Lega e che consisteranno essenzialmente in un brutale
attacco a quanto resta di democratico nelle istituzioni (bisogna velocizzare il processo decisionale) a vantaggio di un unico centro di potere eletto dal popolo, privo di contrappesi. La classica tripartizione dei poteri in legislativo, esecutivo e giudiziario è stata gravemente intaccata. Il potere legislativo è stato ridotto al silenzio e costretto dai voti di fiducia a fare soltanto e senza emendamenti la volontà del governo. Per il potere giiudiziario la riforma Mastella ha già fatto tanto per rendere difficile il magistero della giustizia e si vuole fare il resto con un progetto di pieno asservimento delle procure. Mussolini non aveva forse imposto la camicia nera ai magistrati? Non sosteneva che il potere dovesse essere unico e non divisibile?
L'Italia non ha bisogno di riforme ma del pieno recupero dello spirito e della lettera della sua Costituzione. Ha bisogno di un governo che la rimetta in marcia e che la salvi dalla possibile bancarotta. Ha bisogno di intervenire immediatamente sul suo sistema carcerario diventato un vero e proprio scandalo planetario con i suoi suicidi o suicidati di cui non si occupa nessuno. Si dovrebbe
fare una Commissione Parlamentare di Inchiesta ed istituire subito una apposita procura che indaghi
e riveda tutte le morti. Non si può spiegare il disagio carcerario soltanto con l'affollamento delle celle.
Bisognerebbe abolire l'internato e cioè il prolungamento della carcerazione dopo avere scontato la pena inflitta dal giudice comminata per via amministrativa.
L'Italia ha bisogno di riesaminare subito la questione degli omicidi sul lavoro e degli infortuni che provocano ogni anno diecine e diecine di migliaia di mutilati e malati cronici. Le cifre della mortalità e degli infortuni sono insostenibili. Questo Paese è pieno di orfani e di vedove. E' un Paese sempre più disumano ed ingiusto. La vicenda dei bambini lasciati a digiuno è sconfortante ma ancora di più lo è
l'arroganza dei sindaci leghisti che tentano di fare diventare senso comune il loro comportamento asociale. Si tratta di Sindaci che si sono professionalizzati nella politica e che traggono lauti guadagni dalla loro carica che ritengono di mantenere sollecitando gli istinti xenofobi e asociali del loro elettorato. Le privatizzazioni di quasi tutti i servizi hanno appesantito enormemente il costo degli enti locali e ingessato la loro iniziativa. Hanno ceduto quasi tutto il loro potere a società che hanno fatto della pubblica amministrazione un business, una preda da divorare.
Che bisogno abbiamo del semipresidenzialismo alla francese? Perchè eleggere direttamente il Presidente del Consiglio sarà un miglioramento rispetto ad oggi? La figura del Capo dello Stato non diventerebbe del tutto secondaria, puramente ornamentale, a fronte di un capo del governo eletto dal popolo? Quale sarà il ruolo del Parlamento? Con quale legge elettorale si voterà visto che quella attuale concede ai padroni del partiti la nomina dei parlamentari?
Perchè il processo decisionale deve essere rapido? La democrazia è lentezza, è mediazione, è faticosa composizione di un punto di equilibrio.La semplificazione decisionista è contraria alla democrazia. Non è detto che una decisione assunta rapidamente sia migliore di un'altra assunta dopo una lunga elaborazione. In ogni caso si può riorganizzare il Parlamento facendo lavorare assai di più le Commissioni.
La verità è che le riforme costituzionali costituiscono una necessità per l'Oligarchia che deve ristrutturare i suoi Palazzi. Il progetto è di riduzione del potere degli elettori che dovranno limitarsi a prendere atto delle decisioni della Casta.
Il PD si sta preparando ad entrare nella grande coalizione della destra italiana. Il comportamento di sostanziale abbandono dell'art.18, la presentazione del ddl sul CUI (contratto unico di ingresso), il filoisraelismo acritico, il sostegno alle guerre coloniali della Nato, la sottomissione al Vaticano, le privatizzazioni dei beni pubblici, il condizionamento della CGIL alla quale ha imposto di subire senza reagire una sconfitta dietro l'altra dei lavoratori italiani, lo rendono pronto al definitivo superamento dell'"antiberlusconismo". Forse
è solo a questo che lavora Napolitano: portare D'Alema e gli altri al governo a dare una mano a Bossi, Calderoli, la Gelmini....
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

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