venerdì 27 marzo 2009

lettera ad un amico

Sent: Friday, March 27, 2009 9:52 AM
Subject: : fini









Lettera ad un amico
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Caro professore,

ho avuto piacere ieri sera di sentirla in TV. Condivido quanto ha affermato. Su Fini debbo dirle che dubito molto che riuscirà ad andare lontano. Ho ascoltato una intervista di La Russa piena di odio trattenuto verso di lui. Alleanza Nazionale si ritrova assai di più nella "cultura" di Berlusconi che nelle idee del suo ex leader. I colonnelli sono berlusconiani e lo hanno congedato con freddezza al Congresso. La civilizzazione della destra italiana c he Fini propone non avverrà anche se
sarebbe da sperare che la visione di una destra moderna ed europea che Fini ha tratteggiato in molti suoi incisivi interventi modellasse il Pdl. Ma questo è impossibile dal momento che il Cavaliere è fascista e leghista e si ritrova molto di più nelle rotture con l'opposizione e con la democrazia che nel dialogo che è sottinteso nella visione di Fini. La difesa di Fini del Parlamento dalle mene di Berlusconi arriva fuori tempo massimo e non commuove l'opinione pubblica. In primo luogo perchè il Parlamento dei mille oligarchi in gran parte politicanti per professione è molto inviso. In secondo luogo perchè da Presidente della Camera Fini si comporta come Bertinotti: dà per scontati e legittimi privilegi che sono esclusivi del Parlamento Italiano e che risultano scandalosi. Non credo proprio che a Berlusconi succederà Fini che, se non sarà del tutto emarginato, lo dovrà alla sua carica istituzionale. Ma i suoi lo hanno "posato" e Berlusconi gli renderà la vita difficile con i decreti e con la modifica dei regolamenti.
In quanto al PD è quasi inutile parlarne. E' morto e da morto fa danni. L'unione Margherita-DS è reazionaria e subalterna alla cultura della destra. L'Ulivo era cosa ben diversa. Era una alleanza per il meglio, progressista.
Soltanto l'astensionismo di massa ci salverà da un Pdl al settanta o ottanta per cento. Intanto dobbiamo salvare la sinistra radicale dalla emarginazione,
Bisognerà aspettare non so quanto tempo per avere un Partito alternativo alla destra al potere. Senza una cultura diversa da quella della maggioranza attuale non si va da nessuna parte. Questa cultura esiste ed è
per ora relegata nel mondo dei libri. Analisi della globalizzazione e dei cambiamenti della cultura umana sono state fatte e richiedono soltanto di essere tradotte in politica da un nuovo raggruppamento capace di affrancarsi dagli epigoni del liberismo fallito.
Pietro Ancona
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post scriptum


Caro Professore,



Ad un certo punto scrivo "soltanto un astensionismo di massa ci salverà da un Pdl al settanta o ottanta per cento". Chiarisco che mi riferivo soltanto ad un mero ragionamento statistico e che è lontano mille miglia dal mio sentire astenermi, ritirarmi sotto la tenda come Achille, fare l'Aventino etc.... Andrò a votare e faccio propaganda attiva per un voto a sinistra, a quella che si chiama estrema sinistra o sinistra radicale anche se sono assai critico verso la sua recente esperienza di governo e non condivido il giudizio che continua ad esprimere sulla CGIL che, per me, deve essere denunziata per la sua subalternità politica al PD oggi confindustrialista.
Il voto a sinistra serve a sanare una ferita profonda inferta al nostro sistema democratico. Oggi abbiamo un Parlamento privo della sua ala sinistra per la prima volta dalla fondazione della Repubblica. Il Parlamento riflette la volontà della destra dalla sua parte più eversiva a quella moderata. Noi dobbiamo riportare la sinistra in Parlamento. Questo compito riguarda non solo i comunisti e gli esclusi socialisti e verdi ma riguarda tutti noi. Un successo delle sinistre alle europee frenerà lo scivolamento verso l'autoritarismo della politica italiana e riaccenderà speranze nel mondo del lavoro oggi sottoposto ad una insopportabile pressione dal padronato e dallo stesso governo
Pietro Anconahttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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