lunedì 30 marzo 2009

affinità elettive: Craxi-Berlusconi

affinità elettive: Craxi-Berlusconi
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Leggo che centinaia di persone sono rimaste fuori dall'immenso locale dove si svolgeva il Congresso del Partito delle Libertà. Una folla straripante di beneficiati dal potere di Berlusconi ha affollato i tre giorni della teatrale messa in scena dell'apoteosi del Capo, seimila delegati il cui volto è rimasto ignoto a tutti che servivano soltanto per votare all'unanimità, una folla muta alla quale hanno parlato pochi ben scelti membri del gruppo dirigente centrale. Un Congresso che non è stato per niente un Congresso dal momento che tutto era stato stabilito da Lui e di questa folla di delegati non resterà niente il giorno dopo. Mi ha molto colpito la replicazione gigantesca di Berlusconi a braccia aperte, sarò prevenuto ma mi ricordava non so per quale ragione l'ajatollah Komeini al suo ritorno a Teheran. Partito unico con un distaccamento esterno nella Lega dal momento che le affinità ideologiche con questa sono straordinarie. Il processo di liquidazione dei valori
comuni agli italiani resistenziali è stato possibile per l'opera di degradazione del sentire comune realizzato dalla Lega nei confronti dell'unità nazionale vissuta come copertura al parassitismo meridionale,
dei sindacati, della scuola nazionale, degli stranieri. Le leggi volute dalla lega ed approvate dal Parlamento
che limitano i diritti dei cittadini, le leggi volute dal PdL che riducono quasi a zero i diritti dei lavoratori, convergono nella realizzazione dell'egemonia della destra più ideologica ed illiberale che l'Italia abbia mai conosciuto dopo il fascismo. Inoltre da oggi le televisioni ed i massmedia saranno allineate molto di più con
il Governo ed il suo Partito Unico e gli italiani vivranno in una realtà distorta, raccontata che ha poco a spartire con la realtà vera e che avrà il sopravvento su questa. Il racconto della televisione e della stampa di regime sarà la realtà. Berlusconi continua a lamentarsi dei suoi scarsi poteri (!!!) e reclama una riforma presidenzialistica della Costituzione. Certamente ha già tutto pronto e l'offerta di D'Alema di collaborare allo scempio sarà presa in considerazione soltanto come maggiore copertura verso il Capo dello Stato.
Questo Congresso mi ha ricordato moltissimo il Congresso di Verona del PSI al quale ho partecipato come delegato della Sicilia, sopratutto nell'assedio della folla, credo identica a quella calamitata da Craxi nel 1984.
Il primo giorno non riuscii ad entrare tanta era la folla che costituiva una sorta di barriera umana che occludeva gli ingressi al Congresso. Signore impellicciate e signori sopratutto della borghesia delle professioni, del commercio, aspiranti a cariche pubbliche, a prebende. Quando il secondo giorno riuscii a mettere piede nello spazio riservato ai delegati rimasi colpito dal teatrale addobbo barocco: un palco con un tempio di cartapesta, una piramide con un occhio in cima, simboli non so di che, forse massonici, certamente che non avevano niente a che spartire con il socialismo e la sua stessa tradizione iconografica. Il discorso di Craxi fu minaccioso verso tutti, verso la DC, verso il Parlamento per il quale ha avuto espressioni offensive, verso i comunisti. I passaggi più drammatici del suo discorso venivano sottolineati da un rumore che non dimenticherò di migliaia e migliaia di piedi sull'impiantito di legno. Un rumore sinistro e di grandissima volgarità che raggiunse l'acme quando, rivolgendosi a Berlinguer presente al Conmgresso, Craxi disse che se fosse stato presente quando questi era stato fischiato dai congressisti, si sarebbe unito ai fischi. Berlinguer accompagnato da Lama era in un angolo della platea circondato da una folla imbevuta di odio e
vociante, una folla che non aveva niente a che spartire con l'umanità, la gentilezza, la cultura di ciò che era stato il Partito Socialista fino all'estromissione violenta di De Martino. Io mi sono alzato dal mio posto di delegato ed ostentatamente sono andato a mettermi vicino a Berlinguer ed a Lama e non vi tornai più. Avevo anche scoperto, avendo chiesto un biglietto di invito per un amico che mi accompagnava, che la mia delega era carta straccia. Il mio amico della Direzione del PSI mi diede infatti un blocco di deleghe per chiunque io avessi voluto invitare!!! Il Congresso, insomma, non valeva assolutamente niente e si sarebbe limitato ad applaudire i discorsi dei collaboratori di Craxi.
Per me quel Congresso di Verona fu rivelatore di un profondo logoramento della democrazia. Certo c'era ancora un forte, fortissimo PCI ma la DC che costituiva la base portante del sistema era profondamente corrotta e decotta. Tangentopoli giunta anni dopo non avrebbe potuto sanare un corpo politico del tutto impudridito da anni. Ora, tutti coloro che avevano partecipato al banchetto della prima Repubblica si sono radunati attorno a Berlusconi e non c'è più opposizione.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
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