sabato 6 dicembre 2008

luxuria, la tv, il socialismo

Luxuria ad Anno Zero, la Televisione ed il Socialismo Italiano
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Certamente Luxuria è stato molto bravo dapprima a vincere il reality dell'isola dei famosi e poi ad illustrare da Santoro il senso profondo della sua presenza, il significato della sua vittoria che è una vittoria dei diritti civili della categoria che incarna, la categoria dei trangeners, degli omosessuali proprio in queste ore pesantemente discriminate dalla Chiesa che si oppone alla moratoria della pena di morte nei loro confronti. Ha detto che nove milioni di persone, dopo averlo seguito e trepidato per lui nella lotta per vincere il reality, sicuramente hanno maturato un giudizio diverso, più sereno, più aperto e di accettazione verso i trangeners e questo per lui (per noi) è un risultato eccezionale, di grande valore civile. Bravo Luxuria! Bravo quando ha fronteggiato sull'Isola l'assalto machista, volgare e pesante di chi gli dava del froscio e lui ha messo in qualche modo in posizione meno aggressiva e quasi di dialogo quando gli ha spiegato che sarebbe stato giusto dargli del "gay" che lo distingue come genere ma non è offensivo. E' stato bravo quando ha retto in qualche modo, ma fino ad un certo punto, la tesi di Sansonetti il quale ha sostenuto la grande novità dell'evento dello sdoganamento delle televisione da parte della sinistra ed insomma quanto sia bello ed utile che
una trasmissione come l'isola del famosi potesse in qualche modo essere riscattata dal vuoto e dalla volgarità (genialmente e potentemente rappresentate dal controcanto-balletto inscenato da Adriano Celentano) ed usata per una nuova pedagogia delle masse a cominciare dalla propaganda dei diritti civili.
Su questo punto Sansonetti si è fortemente scontrato con la giornalista del Manifesto Norma Rangeri la quale ha sostenuto (a ragione) che la potente macchina del reality era assai più forte di Luxuria e sarà sempre più forte di quanti vorranno tentare di addomesticarla. Questa televisione, che è la televisione del vuoto berlusconiano, seppur ha premiato una persona come Luxuria è irrecuperabile a qualsiasi progetto di "umanizzazione", a qualsiasi tentativo di darle contenuti che possano essere davvero tali dal punto di vista culturale e della capacità di coinvolgimento dei sentimenti e degli interessi degli spettatori.
Norma Rangeri ha sbagliato quando ha definito Luxuria "una donnetta da pianerottolo" ed a mio parere ha sbagliato Luxuria nello sforzo di offenderla giocando sul nome di Norma.
In effetti, credo che Sansonetti abbia perduto in grande parte la lucidità e la serenità che deve essere propria del direttore di un giornale della sinistra italiana esclusa dal parlamento
anche per una grande e profonda crisi di orientamento dei suoi quadri dirigenti e del suo elettorato sostenendo in qualche modo la via del reality al socialismo (se cosi possiamo chiamarla). Non è possibile redimere un meccanismo inventato dalla peggiore perversione dell'uso della televisione e dell'esaltazione della competi tività che, di esclusione in esclusione, porta alla eliminazione di tutti uno dopo l'altro fino a quando sul terreno resta un solo vincitore. Il meccanismo della trasmissione è indifferente all'uso dei mezzi che servono alla sconfitta degli avversari, alla vittoria. Il reality è la rappresentazione grottesca di una società di nemici che si battono senza esclusione di colpi per uscire indenni da una esperienza dalla quale è esclusa ogni forma di collaborazione, ogni cooperazione rivolta a fronteggiare al meglio le difficoltà delle sopravvivenza dalla fame, dal freddo, dalla solitudine. Vince chi è furbo, abile, spietato, capace di usare le debolezze dei compagni di ventura per volgerle contro di loro. Magari la vittoria di Luxuria è stata in grande parte ottenuta dall'ingegno, dalla capacità di resistere fisicamente ai morsi della fame, dall'apertura mentale. Ma il meccanismo infernale inesorabile del gioco televisivo è quello che è: una eliminatoria dei più deboli e dei meno dotati fino al successo dell'eroe che non si lasciato indebolire da sentimentalismi o altre sciocchezze del genere.
Che il socialismo, la sinistra possano avere qualcosa da spartire con una roba del genere è pensiero che mi fa rizzare i capelli in testa. Certo, dopo la caduta del muro di Berlino e la perdita dell'ideologia , abbiamo assistito a sbandate inaudite fino a quelle che hanno dato vita al Partito Democratico con Colannino e Galearo e la Binetti e Letta e Bersani dentro. La stessa Rifondazione si è perduta durante il governo Prodi con la teoria bertinottiana della riduzione del danno e di giustificazione dei misfatti della Casta e prendendo in giro il popolo del venti ottobre (lo sciopero non era contro il Governo!!), ma francamente non avevo mai pensato che la televisione spazzatura ideata negli Usa per isolare le persone, metterle le une contro le altre, impedirle di avviare qualsiasi forma di collaborazione e di coesione sociale potesse in qualche modo venire sdoganata e salutata entusiasiticamente come una via vincente con la quale dialogare con le masse enormi di persone sole che si radunano davanti ai televisori per assistere da guardoni alle liti di un condominio tra i più spietati che siano mai stati inventati e fare il tifo peggio che ad un incontro di boxe o di lotta greco-romana o giapponese.
Pietro Ancona
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