mercoledì 3 dicembre 2008

ASSEGNI FAMILIARI PER I BAMBINI ROM

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ASSEGNI FAMILIARI AI BAMBINI ROM
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Rutelli, noto autorevole leader del Partito Democratico, attacca una decisione della Magistratura parzialmente ispirata ai principi di civiltà della Costituzione e del nostro codice penale,
con la quale si respinge la assurda accusa di riduzione in schiavitù del figlio da parte di una madre che chiedeva l'elemosina derubricandola in maltrattamenti in famiglia. Ho usato l'avverbio "parzialmente" dal momento che si prescinde dallo stato di necessità(probabilmente fame accumulata da giorni) che spinge una donna per strada a stendere la mano al prossimo, un prossimo che, dopo le campagne di denigrazione e di criminalizzazioni contro l'etnia rom ed in genere contro i poveri mendicanti, dà sempre di meno, forse oramai niente.
Colpisce nella presa di posizione di Rutelli il tema scelto e il momento politico. Il momento politico è quello che segue la proposta di Chiapparino di dialogo con la Lega a partire dalla questione del partito territoriale del PD del Nord e della possibile collaborazione con la lega nella costruzione del federalismo regionale, proposta per me figlia del disorientamento che colpisce i democratici privi di una bussola, di un progetto politico che non sia quello di inseguire il centro-destra sul suo terreno nella speranza di sottrargli elettori. Per quanto sia fruttuoso il pragmatismo, l'adattarsi senza remore ideologiche alla realtà spesso genera soltanto politicantismo e non vera politica.
Colpisce il tema prescelto. Una magistratura che, in qualche modo, come spesso fa l'Europa, richiama l'Esecutivo con le sue sentenze al rispetto dei diritti civili e umani delle persone viene criticata apertamente e scoraggiata a produrre sentenze coraggiose che confliggono con la politica xenofoba del governo. Scoraggiare, si, dal momento che una cosa è la critica proveniente dal centro-destra, ben altra cosa è una critica che diventa bipartisan, comune a tutto il mondo politico, al potere legislativo..
Rutelli offre collaborazione al ministro Maroni per inasprimenti già avvistati da ddl che dovranno tradursi in normative. Dobbiamo aspettarci una gara in Parlamento del genere di quella aperta dai sindaci di centro-sinistra in competizione coi sindaci di centro-destra a chi emana i provvedimenti più duri nei confronti degli odiati rom,mendicanti,lavavetri diventati il cruccio del benpensantismo nazionale? Voglio sperare che il PD non segua su questo impervio sentiero Rutelli e gli impegni che con l'intervista al Corriere ha voluto esplicitamente assumere: equiparare a riduzione in schiavitù l'accattonaggio dei minori (quello che la Cassazione ha negato), togliere la potesta genitoriale, inasprire e rendere rapidissime le condanne, condannare l'accattonaggio "sistematico" organizzato da comunità rom. Insomma, un giro di vite da fare apparire quasi blande le misure fin qui proposte dalla lega.
Colpisce molto che Rutelli affronti questo problema soltanto in modo strumentale (per motivi interni al PD) e dal punto di vista della pura e semplice repressione poliziesca e giudiziaria. Il fatto che non esiste un programma di integrazione e di inserimento dei Rom
sembra non preoccuparlo. Esistono financo dei fondi della Comunità Europea per aiutare
la comunità rom che, se vive di elemosine e se i suoi bambini vi partecipano è perchè non ha alternative diverse in un Paese che alza muri di isolamento e che si preoccupa di alloggiarli il più lontano possibile dai centri abitati.
Confesso che desta sospetto questa morbosa attenzione di Rutelli e di tanti altri per i Rom.
Un recente rapporto ci ha informato che in Italia ogni tre giorni viene uccisa una donna, che molte restano mutilate o sfregiate dalla violenza dei loro familiari o sfruttatori, ma questo tema che sollecita inasprimenti penali davvero necessari non sembra interessare molto i nostri legislatori.
Quanti sono i bambini rom che vivono in Italia? Perchè non si riconosce alle loro famiglie il diritto ad assegni familiari magari eguali a quelli che si danno ai lavoratori italiani considerato che è difficilissimo per un adulto rom farsi assumere, farsi accettare per la paura che attorno a loro si è creata nei secoli del tutto simile a quella che fino a metà del secolo scorso circondava gli ebrei? Sono convinto che nessuna famiglia rom manderebbe i suoi bambini a mendicare se ricevesse gli assegni familiari. Quanti bambini rom ci sono in Italia? Ventimila? Trentamila? La spesa sarebbe assai modesta, meno di quanto costerebbe istituzionalizzare questi bambini e l'Italia darebbe un grande esempio di solidarietà sociale, di civiltà, si metterebbe nella condizioni di avanzare con diritto e ragione critiche a taluni aspetti della cultura rom dovuti alla durezza ed alla barbarie con la quale sono sempre stati respinti dalle comunità "normali".
Pietro Ancona
Pietro Ancona
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